Fitoterapia e nutraceutica possono rappresentare – in affiancamento ad un corretto stile di vita, che preveda un’alimentazione adeguata ed il movimento necessario – una risorsa preziosa per il benessere dell’apparato cardiovascolare, sia in ambito preventivo che nei casi di lieve ipertensione (definiti “border-line”), per i quali il medico non ritiene ancora opportuno, prescrivere una terapia farmacologica classica. Un miglior controllo della patologia e dei valori pressori può essere conseguito anche nel soggetto iperteso cronico, al fine di gestire in modo ottimale il dosaggio del farmaco, giungendo talvolta alla sua riduzione.

Grazie ad alcune piante ed a nutraceutici mirati è possibile non solo favorire la normalizzazione dei valori pressori, ma anche contribuire alla gestione di fattori concomitanti ed aggravanti come le dislipidemie o lo stress, intervenendo a 360 gradi sul problema e rimandando, ove possibile, la necessità di intraprendere un’effettiva terapia farmacologica convenzionale. 

Il supporto delle piante

Tra i fitoterapici più noti ed utilizzati, vanno citati il Biancospino, una pianta sedativa del cuore e del sistema nervoso centrale, il cui effetto ipotensivo si manifesta rallentando il ritmo cardiaco e limitando lo stress che può essere causa di lieve ipertensione e di sensazioni come il cosiddetto “cuore in gola”. L’Ulivo, capace di svolgere azione ipotensiva per vasodilatazione periferica o l’Aglio, che oltre a favorire il controllo della pressione interviene nella prevenzione dell’aterosclerosi. L’efficacia ipotensiva dell’Ulivo (Olea Europaea) sembrerebbe fondata sulla capacità dei principi attivi del fitocomplesso di affrontare il problema ipertensione su più fronti (1): si ha l’azione ipotensiva diretta dell’oleoside e dell’oleuropeside, che quella indiretta diuretica epato-renale, entrambe affiancate da un effetto vasodilatatore periferico – dovuto all’oleuropeina  (che aumenta peraltro il flusso ematico coronarico) – con complessiva diminuzione della pressione sanguigna sistolica e diastolica. Ad alte dosi sia i derivati dell’olivo che la stessa oleuropeina hanno dimostrato un effetto inotropo positivo e cronotropo negativo. Per gli studi clinici più incoraggianti in termini di efficacia è stato impiegato l’estratto secco (solvente di estrazione etanolo 80% V/V) titolato in oleuropeina 18-26% e polifenoli totali 30-40% al dosaggio di 500mg per 2 volte al giorno.

Ridurre la pressione arteriosa

Per quanto concerne l’Aglio (Allium sativum), oltre a possedere un effetto vasodilatatore periferico – utile per la riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica – è in grado di produrre effetti diuretici e natriuretici, rafforzando così l’azione antipertensiva attuata per l’effetto vasodilatatore (2).Può, quindi, essere raccomandato nel trattamento coadiuvante dell’ipertensione essenziale, in virtù dell’effetto sinergico della pianta con altri farmaci ipotensivi dei quali potrebbe consentire una riduzione di dosaggio, a vantaggio della tollerabilità e dell’accettabilità della terapia da parte del paziente.  

Gli effetti ipotensivi vengono coadiuvati efficacemente da altre attività dell’aglio sull’apparato cardiocircolatorio quali quella ipolipemizzante, fibrinolitica ed antiaggregante piastrinica, che gli intervenire sui molteplici aspetti che concorrono all’aterosclerosi, dimostrandosi un buon rimedio anche in presenza di sindrome metabolica.

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