“Quality Sleep, Sound Mind, Happy World – Sonno di qualità, mente sana, mondo felice”. È questo il claim scelto quest’anno per richiamare l’attenzione sulla “Giornata Mondiale del sonno” (18 marzo), celebrata dal 2008, in 90 Paesi nel mondo, il venerdì che precede l’equinozio di primavera. Un evento che ha lo scopo di sensibilizzare ai benefici del sonno e alle possibilità di prevenzione e cura dei disturbi del sonno. L’Italia è rappresentata dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) che quest’anno ospita, presso il Centro Congressi La Nuvola, Roma, l’evento “World Sleep” dall’11 al 16 Marzo 2022.

La giornata mondiale

Nella giornata dedicata al “buon” sonno ogni anno, in tutto il mondo, si tiene una sorta di flash-mob: eventi online, dibattiti, congressi, discussioni, trending topic sui social, iniziative di ogni sorta per sottolineare l’importanza della tutela e benessere del sonno, facilmente perturbabile da fattori organici, psicologici o ambientali, ma fondamentale per l’omeostasi dell’organismo. Il sonno è pausa e rigenerazione: i ritmi biologici rallentano, l’organismo recupera le energie spese durante la giornata, il cervello riduce al minimo la sua attività, rielabora, memorizza e immagazzina i dati esperienziali. Come un calcolatore elettronico che può andare in tilt.

Secondo AIMS, il 45% della popolazione mondiale nella vita sperimenterà un disturbo del sonno, seppure anche solo di breve durata. Un dato importante, che invita a proteggere il riposo di adulti e bambini, facendo educazione sui comportamenti corretti da mantenere per la preservazione del buon sonno. Con questa finalità, per confrontarsi e per mettere sul tavolo le innovazioni scientifiche in materia, si apre l’11 Marzo, a Roma, il World Sleep: giunto all’undicesima edizione, l’evento raduna i migliori esperti della medicina del sonno per fare ‘network’ sui recenti progressi nella medicina del sonno, comprese le tecniche di ricerca clinica e di base aggiornate.

Relazione Covid-sonno

Il congresso ospiterà anche una lezione del dottor Loris Bonamassa, Sleep Coach, sul tema “L’importanza del sonno in generale, in pandemia e in post-covid”. L’isolamento forzato che ha rotto le routine di vita, del sonno e dell’alimentazione ha fatto balzare l’insonnia fra i principali disturbi da stress post-traumatico con manifestazioni quali ritardo nell’addormentarsi, risvegli notturni plurimi, agitazione, incubi. E con l’aumentare dell’ansia e stress si accentua anche il fenomeno, imponendo l’assunzione di comportamenti protettivi e preventivi.

L’igiene del sonno

È la prima strategia comportamentale per cercare di garantirsi un riposo notturno di qualità. Poche e semplici le regole da attuare, ma efficaci:

  • mantenere un normale ritmo sonno-veglia, andando a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno;
  • favorire una routine definita, impostando la giornata con orari precisi per i pasti e per le attività lavorative, di studio e di svago;
  • fare esercizio fisico, evitando la fascia serale dopo cena;
  • evitare il “sonnellino pomeridiano” perché il rischio che si protragga oltre la durata consigliata (20-30 minuti) è alto, compromettendo il sonno notturno;
  • curare l’alimentazione, soprattutto a cena, limitando la quantità di cibo e l’apporto proteico;
  • evitare l’eccesso di caffeina che ostacola il sonno, e di alcool che causa un sonno leggero e frammentato;
  • evitare di tenere il cellulare vicino al letto, per l’eventuale disturbo causato dalle notifiche e l’utilizzo qualora ci si svegliasse durante la notte;
  • cercare di allontanare i pensieri negativi nella fase di addormentamento.