Negli ultimi anni sempre più ricercatori stanno ponendo l’attenzione sul microbioma intestinale, sulle sue funzioni e sui prodotti che possano ricostituirne o mantenerne l’equilibrio. Si è infatti confermato che i microorganismi simbionti che rivestono la nostra mucosa intestinale sono essenziali per la nostra salute, per esempio favorendo l’assimilazione di vitamine e rinforzando il sistema immunitario. Di pari passo a queste evidenze è cresciuto l’interesse verso prebiotici e probiotici.

Lo scorso settembre l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha dato parere favorevole all’introduzione sul mercato di un nuovo probiotico, il batterio Akkermansia muciniphila pastorizzato, ritenuto sicuro ai livelli di assunzione specificati. Questo batterio è stato isolato dal microbiota umano nel 2004 dal professor Willem M de Vos, della Wageningen University (Paesi Bassi) ed è stato caratterizzato, mostrando una serie di benefici per la salute umana. In primis, ristabilisce la funzione barriera intestinale, riducendo quindi lo stato infiammatorio della mucosa. Inoltre favorisce il controllo dell’accumulo di grasso, il metabolismo del glucosio e un buon dispendio energetico.

In uno studio del 2019, in particolare, condotto su un piccolo numero di pazienti, il gruppo di Patrice Cani ha verificato che questo battere, pastorizzato, è superiore di quello vivo e del placebo nel controllo del metabolismo glucidico. In questo caso il processo di pastorizzazione sembra rinforzare le capacità del probiota, oltre a renderlo più facile da somministrare.

Akkermansia muciniphila appartiene al gruppo dei cosiddetti next generation probiotics: sono un gruppo di probiotici che afferiscono a famiglie differenti da quelle già presenti sul mercato, come i Lattobacilli, i Saccaromiceti e i Bifidobatteri.

Ora che Efsa ha dato il proprio parere favorevole bisogna vedere cosa accadrà nel mercato. Il parere di EFSA si è infatti basato su un’analisi della letteratura esistente su questo probiota e, in particolare, su uno studio del 2019 condotto su un piccolo campione di pazienti dal gruppo di ricerca di Patrice Cani. Questo diede risultati interessanti in termini di controllo dei parametri dismetabolici legati a zuccheri e grassi, ma la dimensione del campione potrebbe essere un deterrente per il mercato. Da parte loro gli specialisti non vedono l’ora di poter utilizzare questo probiota in clinica, all’interno di sperimentazioni più ampie, così da poter individuare la tipologia di paziente che meglio possa avvantaggiarsi da Akkermansia muciniphila pastorizzato. Attendiamo quindi le evoluzioni che stanno dietro a questo super food.