La relazione fra le radiazioni UV e i danni cutanei è ben nota. Oltre al rispetto di comportamenti corretti in caso di esposizione al sole raccomandati da esperti e dalle maggiori Istituzioni che educano alla salute, la scienza si interroga su azioni di “supporto” che in sinergia possono tutelare la cute da fattori di rischio associati alle radiazioni.

A partire dai primi danni, quali le scottature che, specie se incorrono in età pediatrica, possono essere preludio dello sviluppo futuro del tumore più serio della pelle: il melanoma. Uno studio molto preliminare (“Short-Term Grape Consumption Diminishes UV-Induced Skin Erythema”), pubblicato su Antioxidant, attesta potenziali fattori protettivi derivanti dal consumo regolare di uva.

Background

È possibile favorire la protezione della cute indotta da raggi solari e radiazioni UV attraverso best pratice quotidiane, quali ad esempio il consumo di cibi con specifiche sostanze-filtro? Partendo da questo assunto è stato avviato, da ricercatori americani, uno studio pilota su piccoli numeri, 29 volontari, al fine di indagare la relazione di causa-effetto fra assunzione regolare di uva e azione schermante contro i danni cutanei da raggi ultravioletti (UV).

È noto, infatti, che le radiazioni solari sono causa del 90% dei tumori della pelle non melanoma, dell’86% dei melanomi e per il 90% corresponsabili dell’invecchiamento cutaneo. L’uva conterrebbe alcune sostanze, in primo luogo i flavonoidi potenzialmente in grado di contrastare i danni alla pelle da raggi solari, in primis scottature e eritemi. Con questo scopo i volontari sono stati invitati a consumare tutti i giorni, per due settimane polvere d’uva intera, in quantità pari a 2,25 tazze piene di acini d’uva.

I risultati

È stato possibile osservare, misurando la risposta della pelle alle radiazioni UV prima e dopo il consumo di uva, che un terzo dei soggetti (ovvero 9 volontari) mostrava una maggiore resistenza alle scottature. Esito che i ricercatori avrebbero ricondotto, appunto, all’azione antiossidante dei polifenoli dell’uva.

I ricercatori si sono spinti oltre volendo analizzare altre potenziali differenze fra i volontari che avevano beneficiato di questo approccio e i 20 non risponder e la prima indagine è stata condotta sul microbioma intestinale, sangue periferico e campioni di urina. I test avrebbero messo in evidenza nei soggetti più resistenti ai raggi UV un microbioma e caratteristiche metaboliche espressioni di un possibile legame tra geni, salute intestinale e salute cutanea.

Nello specifico, il microbioma intestinale non avrebbe fatto rilevare una alterazione nella diversità alfa e beta, tuttavia il consumo di uva avrebbe modulato l’abbondanza del microbiota, i livelli enzimatici e le vie KEGG. Confrontando il microbioma e metaboloma dei nove individui con maggiore resistenza ai raggi UV con i restanti 20, tre metaboliti urinari (acido 2′-desossiribonico, 3-idrossifenil acetico e scillo-inositolo), erano depressi nel primo gruppo resistente ai raggi UV. Tali diversità sarebbero evidenti soprattutto nella curva ROC in cui l’acido 2′-desossiribonico urinario sembrava associarsi a una probabilità di quasi 72% di una pelle non rispondente ai raggi UV.

Inoltre, tre dei nove soggetti con resistenza ai raggi UV, avrebbero mostrato una risposta duratura, anche a distanza di 4 settimane, dalla cessata assunzione dell’uva e profili microbiomici e metabolomici unici. I ricercatori stimano che la sensibilità cutanea variabile ai raggi UV fosse probabilmente dovuta ai polimorfismi della glutatione S-transferasi.

In conclusione

Saranno necessari ulteriori studi per investigare e chiarire se la modulazione dell’asse intestino-pelle porti a una maggiore resistenza ai raggi UV, o se vi sia una potenziale diversa correlazione. È comunque ragionevole aspettarsi, secondo i ricercatori altre ricadute positive sulla salute derivanti dal consumo di uva.

Fonte:

  • Pezzuto JM, Dave A, Park EJ, Beyoğlu D, Idle JR. Short-Term Grape Consumption Diminishes UV-Induced Skin Erythema. Antioxidants (Basel). 2022 Nov 30;11(12):2372.