Bach aveva suddiviso i fiori da lui scoperti in sette gruppi: ma questa classificazione ha senso ancora oggi? In che modo può servire all’operatore di salute, nel lavoro quotidiano? La trattazione che segue ha l’obiettivo di attualizzare i fiori di Bach in rapporto alle situazioni e richieste del mondo odierno, con l’esame dei rimedi per le situazioni di paura.
Aspen, il fiori più “virtuale”
In una società sempre più “virtuale”, nella quale molte cose si vivono a distanza e il rapporto con l’altro è sempre più mediato da schermi, reti e regole dei social network, un fiore piuttosto utile è Aspen. Questo rimedio si riferisce alla paura di ciò che non è conosciuto, degli aspetti irrazionali e inquietanti dell’esistenza. Si potrebbe dire che è il fiore contro la paura per antonomasia, perché la paura è, per definizione, legata a qualcosa di irrazionale: nel momento in cui riusciamo a dominare completamente una situazione con la ragione, di solito non ne abbiamo più paura. Aspen è indicato anche contro i timori per tutti gli aspetti “magici” delle cose, contro ogni forma di superstizione. Il crescente individualismo inoltre fa nascere un senso di isolamento che porta sempre più persone a vivere con angoscia molti aspetti del quotidiano, sviluppando un’ipersensibilità tipicamente Aspen. Il rimedio aiuta a trasformare questa dote in modo positivo, attingendo fiducia dal profondo di sé.
Mimulus e le paure concrete
Un altro aspetto paradossale della realtà odierna consiste nel fatto che più avanziamo nelle conoscenze e più sono le cose che sembrano sfuggire al nostro controllo. Messaggi di paura dominano la comunicazione quotidiana dei media e, in questo caso, si tratta di paure “concrete”, cioè basate su dati reali: il terrorismo, il moltiplicarsi di guerre, il cambiamento climatico, le catastrofi ambientali… Chi di noi non si sente, più o meno frequentemente, angosciato da questi problemi? Di fronte a tali problematiche che ci sovrastano, è facile sviluppare un atteggiamento Mimulus, vale a dire di timore e ipersensibilità, di angoscia per tutto, di ansia effettivamente motivata. Il rimedio non annulla l’indole paurosa, ma aiuta a diventare più concreti, entrando in armonia con il mondo circostante.
Rock rose: shock e attacchi di panico
Questi due atteggiamenti di partenza, che si tratti di Aspen (ipersensibilità ad aspetti irrazionali e trascendenti) o Mimulus (ipersensibilità a minacce reali e paure concrete), possono entrambi tramutarsi in stati d’animo che sfociano nei ben noti e sempre più frequenti attacchi di panico, per i quali può essere molto utile il fiore Rock Rose. Esso è usato soprattutto per le situazioni paralizzanti, quando la paura si trasforma in panico estremo. Il rimedio aiuta a ritrovare il sangue freddo per affrontare la situazione, ma il suo spettro di azione è in realtà molto ampio, andando ad abbracciare anche la conseguenza di ogni tipo di shock.
Cherry Plum per la perdita di controllo
Molto attuale è anche la paura di tipo Cherry Plum. In questo caso, la mente è eccessivamente ingombrata da contenuti inutili e angoscianti, al punto che non si riesce più a selezionare ciò che è bene conservare e ciò che sarebbe meglio lasciar andare. È evidente che la pressione odierna, sugli adulti come sui bambini, è tale che le paure si condensano al punto che a volte la sensazione di non farcela più diventa reale. Ciò che Cherry Plum aiuta a capire è che gli stimoli esterni, che sembrano occuparci totalmente, sono in realtà il riflesso della nostra interiorità: è proprio perché fanno eco a qualcosa di profondo in noi che ci ingombrano tanto. Ecco allora che, assumendo il rimedio, riusciamo a entrare più profondamente in noi stessi e a placare le nostre paure più segrete.
Red chestnut: io e gli altri
Infine, vi è Red Chestnut, per chi vive le situazioni dei propri cari come se fossero le proprie e si angoscia per loro. Del resto, viene da dire, come non angosciarsi con tutto ciò che succede intorno a noi? Ancora una volta, la risposta non sta nell’annullare la problematica (cosa che sarebbe impossibile), ma nel trasformarla nel profondo. I rischi esistono, le paure per gli altri sono legittime, ma il rimedio aiuta a sviluppare, a fianco della paura, un atteggiamento di fiducia. Esso serve, inoltre, a trovare un equilibrio migliore con gli altri, ma prima di tutto all’interno di noi stessi: se ci angosciamo troppo per chi ci è caro, non stiamo forse annullandoci e dimenticando i nostri bisogni, in una sorta di relazione simbiotica? Non a caso, Red Chestnut è anche il rimedio indicato per recidere ogni tipo di cordone ombelicale, che ci sia paura o meno. Il fiore aiuta dunque a rasserenarsi, da un lato avendo più cura di sé, dall’altro imparando ad allargare il sentimento di cura per i propri cari, orientandoci verso dei legami di più ampio respiro, che lascino a ciascuno la propria libertà.
Barbara Gulminelli