Nuove evidenze, da uno studio finlandese, dell’University of Eastern Finland, pubblicato su Melanoma Research, suggeriscono che l’assunzione di vitamina D sotto forma di integratore possa essere in grado di ridurre il rischio di melanoma, il tumore più aggressivo della pelle, con incidenza in crescita costante in tutto il mondo, raddoppiata negli ultimi 10 anni secondo studi di letteratura

Il melanoma è il tumore più aggressivo della pelle, con incidenza in crescita costante in tutto il mondo, raddoppiata negli ultimi 10 anni. L’EpiCentro dell’Istituto Superiore di Sanità riporta una stima di 100.000 nuovi casi l’anno in quest’arco di tempo, pari a +15% rispetto al decennio precedente. In Italia, si sono registrate circa 12.700 nuove diagnosi solo nel 2022, di cui 7.000 nell’uomo e 5.700 nella donna, secondo “I numeri del cancro in Italia 2022”, edito da AIOM-AIRTUM.

La vitamina D

L’impiego di integratori di vitamina D è suggerito, fino ad essere raccomandato, in contesti in cui l’apporto naturale attraverso l’assunzione di pochi e specifici alimenti, come burro, latte intero, alcuni pesci grassi, tuorlo d’uovo, olio di pesce, carne di manzo, cereali fortificati sia carente per stati di malnutrizione, regimi vegetariani o non sufficiente a garantire in primo luogo effetti preventivi/protettivi contro il rischio di osteoporosi in età menopausale. Oppure nel caso in cui non sia adeguatamente “introiettata” nemmeno con una esposizione all’aria aperte e/o alla luce solare. È noto, infatti, che l’immagazzinamento della vitamina D passa anche e soprattutto dalla pelle.

A tale sostanza si associano diverse proprietà e benefici: aiuta a fissare il calcio nelle ossa e nella sua forma attivata funge da ormone regolatore di vari organi e sistemi; ha un ruolo importante nel controllo dell’infiammazione e del sistema immunitario, mentre la sua carenza è associata al potenziale sviluppo di diverse malattie: diabete, infarto, Alzheimer, asma, sclerosi multipla.

Premessa che sottolinea l’importanza di un corretto introito/integrazione, cui si aggiungerebbe un ulteriore beneficio: assunta con regolarità, sotto forma di integratore, la vitamina D potrebbe dimezzare il rischio di sviluppare un melanoma.

Lo studio

A dimostrare quest’ultima evidenza uno studio trasversale, finlandese (Regular use of vitamin D supplement is associated with fewer melanoma cases compared to non-use: a cross-sectional study in 498 adult subjects at risk of skin cancers”), condotto su 498 soggetti adulti, di età compresa tra 21 e 79 anni, di cui 253 maschi, 245 femmine, 96 con immunosoppressione, a rischio di qualsiasi tipo di cancro della pelle. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi in funzione al consumo auto-riferito di integratori orali di vitamina D: non uso, uso occasionale o uso regolare. Tra i parametri principalmente considerati il livello sierico di 25-idrossivitamina-D3, analizzato in 260 soggetti.

Esclusi i fattori confondenti, è stato possibile rilevare un minor numero di casi di melanoma nel gruppo che assumeva regolarmente vitamina D, dato che correlava anche a una migliore classificazione del rischio di tumore rispetto a chi non la assumeva. In particolare si è osservato che in 402 soggetti immunocompetenti, l’uso di vitamina D non si associava a fotoinvecchiamento, cheratosi attiniche, nevi, carcinoma a cellule basali e squamose, mentre tra gli utenti regolari rispetto ai non utenti si sono rilevate percentuali inferiori di soggetti con storia di melanoma passata o presente (32/177, 18,1% vs 32/99, 32,3%, P = 0,021) o qualsiasi tipo di cancro della pelle (110/177, 62,1% vs74/99, 74,7%, P = 0,027).

Nell’analisi di regressione logistica, l’odds ratio per il melanoma era 0,447 (P = 0,016, intervallo di confidenza 95%, 0,231-0,862) tra gli utenti regolari. Sovrapponibili anche i risultati su 96 soggetti immunodepressi, sebbene il numero di soggetti considerato fosse basso.

In conclusione

Saranno necessari ulteriori studi che indaghino il meccanismo che lega l’introito di vitamina D alla diminuzione di casi di melanoma. Se tali dati e associazione venissero confermati, l’assunzione di vitamina D potrebbe essere valutata come strategia terapeutica preventiva per il rischio di melanoma, efficace per la persona e a basso costo per il sistema.

Fonte:

  • Kanasuo E, Siiskonen H, Haimakainen S, Komulainen J, Harvima IT. Regular use of vitamin D supplement is associated with fewer melanoma cases compared to non-use: a cross-sectional study in 498 adult subjects at risk of skin cancers. Melanoma Res. 2023 Apr 1;33(2):126-135.