Si ri-afferma efficacia e utilità di un monitoraggio clinico da remoto, ovvero con strumenti di innovazione digitale, quali ad esempio l’applicazione di app su smartphone, nell’ottica di telemedicina.
Strumenti in grado di favorire, ad esempio, in alcuni casi, anche la diagnosi precoce, segnalando il rischio o l’esordio di patologie, altamente impattanti.
Tra queste la malattia di Alzheimer: uno studio recente, tedesco, su NPJ Digital Medicine, mostrerebbe i benefici dell’utilizzo di test di memoria tramite smartphone nel rilevare con elevata precisione il “decadimento cognitivo lieve”, che ne è un possibile precursore.
Lo studio
È da considerarsi innovativo, sia per gli strumenti utilizzati, una tecnologia user-friendly, sia per la novità nell’attestare (finalmente) una possibile via di diagnosi precoce dell’Alzheimer, oggi rilevato dall’osservazione clinica in molti casi già in forme conclamante e/o avanzate.
I ricercatori hanno arruolato 199 partecipanti, reclutati da tre coorti e suddivisi in controlli sani (n = 97), individui con declino cognitivo soggettivo (n = 59) o pazienti con deterioramento cognitivo lieve (n = 43)., invitati a eseguire valutazioni cognitive in un ambiente completamente remoto e senza supervisione, tramite l’app per smartphone specificatamente sviluppata a cui era associato un punteggio RDMC (Remote Digital Memory Composite).
Ovvero a una batteria di valutazione cognitiva utile a valutare la salute della memoria episodica e il richiamo a lungo termine finalizzata a potere prevedere un deterioramento di grado MCI della memoria stessa. I vantaggi del mezzo sono rilevanti: primo fra tutti la possibilità di poter eseguire i test di valutazione in autosomministrazione, con la successiva analisi da parte del medico.
I risultati
Sono stati sensibili: il punteggio RDMC si è infatti attestato significativamente correlato al punteggio PACC5, un elemento importante del composito cognitivo dell’Alzheimer preclinico, dimostrando una buona affidabilità del test.
L’accuratezza diagnostica nel discriminare il deterioramento della memoria da nessun deterioramento è risultata elevata (AUC, area under the curve, con convalida incrociata = 0,83, IC al 95% [0,66, 0,99]) con una sensibilità di 0,82 e una specificità di 0,72 tali cioè da differenziare tra individui cognitivamente compromessi e non compromessi, dimostrando che è possibile integrare la valutazione neuropsicologica della memoria episodica con valutazioni remote e non supervisionate su dispositivi mobili. E il monitoraggio dei casi in ampi studi di ricerca e cure cliniche.
Prossime azioni
In futuro il nuovo approccio sarà testato su gruppi di studio ancora più ampi al fine di verificare la possibilità di utilizzo in un lungo periodo per monitorare la progressione della malattia di Alzheimer con diversi vantaggi: offrire informazioni su quanto velocemente la memoria diminuisce nel tempo a favore di una migliore presa in carico del medico e dell’assegnazione di un percorso terapeutico ma anche per la ricerca.
Inoltre, i dati clinici potranno essere traslati (confrontatati con dati di real word), sfruttando proprio la facilità di autotest applicati al di fuori della clinica.
Fonte
Berron D, Glanz W, Clark L et al. A remote digital memory composite to detect cognitive impairment in memory clinic samples in unsupervised settings using mobile devices. Npj Diogital Medicine, 2024, 7, Article number: 79. Link .https://www.nature.com/articles/s41746-024-00999-9