Anziani e malnutrizione. Consigli sulla dieta

Sono molte le variabili che influenzano l’alimentazione dell’anziano: socioeconomiche e psicologiche da una parte (isolamento sociale, limitate risorse finanziarie, depressione), fisiologiche, metaboliche e biochimiche dall’altra. Così spesso accade che l’anziano riduca il suo apporto alimentare, in parte per disturbi del gusto, in parte perché sente meno la necessità di mangiare, in parte perché ha delle difficoltà oggettive di tipo meccanico. Mangiando di meno il soggetto si indebolisce e inizia un circolo vizioso con cui riduce progressivamente la sua energia.

Anziani e malnutrizione. Un’alimentazione corretta, che eviti l’indebolimento, deve integrare in modo mirato vitamine, minerali e proteine

La malnutrizione proteico-calorica

Esistono varie tipologie di malnutrizione, ma la malnutrizione con rilevanza maggiore è la malnutrizione proteico-calorica. «La malnutrizione proteico-calorica consiste in un inadeguato introito di energia e di proteine che può portare a conseguenze come perdita di peso, diminuzione della massa muscolare e riduzione della risposta immunitaria» afferma Michela Barichella, presidente Brain and Malnutrition Association Onlus. «Proprio per evitare queste conseguenze e continuare a condurre uno stile di vita attivo si consiglia di adattare la propria alimentazione alle esigenze dell’età adulta».

Le conseguenze sulla salute: le nove D

I molteplici fattori di rischio per lo sviluppo di malnutrizione nel soggetto anziano sono stati brillantemente riassunti dagli anglosassoni anche mediante l’elenco delle “9 D”:

Dementia             = demenza (disturbi cognitivi)

Depression          = depressione (disturbi del tono dell’umore)

Disease                = malattie sia acute che croniche

Dysgeusia            = alterazione del gusto

Diarrhoea            = diarrea

Drugs                  = medicine

Dentition             = alterata dentizione/masticazione

Dysfunction         = disfunzione funzionale (fisica)

Dysphagia            = disturbi della deglutizione

La dieta corretta per gli anziani

Si calcola che la prevalenza della malnutrizione ammonti al 5-10% negli anziani che vivono nelle loro case, mentre oscilli tra il 30 e l’85% in coloro che sono ospitati nelle diverse strutture geriatriche. Quali sono gli errori più frequenti degli anziani in Italia in termini di corretta alimentazione? Sicuramente non assumono adeguate quantità di frutta e verdura. Solo il 37% degli anziani introduce 3-4 porzioni al giorno, mentre il 55% ne consuma solo 1-2 porzioni.

Nei più anziani le difficoltà di masticazione possono determinare carenze nutrizionali con effetti particolarmente gravi specie tra le persone fragili e con disabilità. I problemi masticatori influenzano inoltre la qualità della vita dell’anziano, incidendo sul suo benessere sociale e psicologico. Nelle indagini 2009 e 2010, il 33,4% e il 15,6%, rispettivamente degli ultra 64enni riferiva di avere problemi di masticazione.

Integrare vitamine, minerali e proteine

Un’alimentazione corretta nel soggetto anziano deve tener conto di alcune peculiarità. La piramide alimentare per il soggetto anziano privilegia per ciascuna categoria di alimenti quelli con un più alto rapporto quantitativo tra nutrienti e calorie; è incoraggiato l’uso di alimenti a maggiore densità nutritiva, l’apporto di fibra e raccomanda moderazione nell’assunzione di grassi, dolci, sale e alcolici.

Fondamentale è mantenere alto il quantitativo di acqua, in quanto nelle persone anziane frequentemente viene meno la sensazione di sete. È quindi importante introdurne una sufficiente quantità, pari a 1,5- 2 litri, anche se non se ne sente il bisogno, per evitare di andare incontro a stati di disidratazione. Per i pazienti che hanno disfagia ai liquidi si consiglia l’utilizzo di addensanti, polveri inodori e incolori, che modificano la consistenza dei liquidi. In conclusione, al fine di raggiungere un invecchiamento di successo è utile un’integrazione mirata di vitamine, minerali e proteine che permetta di combattere la malnutrizione.