Diversi studi di letteratura supportano il maggior consumo di agrumi, in particolare del genere Citrus L. anche sotto forma di estratti, come strategia alimentare efficace nel contrastare il rischio di sindrome metabolica e delle patologie correlati, come anche del miglioramento del profilo lipidico nel diabete di tipo 2. Dati interessanti da almeno di due studi pubblicati su Trends in Food Science & Technology e Antioxidants.

L’apporto della dieta

È noto che una dieta sana, varia e bilanciata, a prevalenza vegetale, di tipo mediterraneo, può contribuire al mantenimento di un buono stato di salute, svolgendo una azione preventiva anche sul rischio di insorgenza di specifiche patologie.

Studi di letteratura che hanno indagato specificatamente il ruolo degli agrumi, con attenzione al genere Citrus L, dimostrano una efficacia sulla sindrome metabolica e quanto ad essa correla: aumentato rischio per malattie cardiovascolari (CVD), diabete e cancro, fino a possibili effetti anche sulle malattie neurodegenerative.

L’azione benefica degli agrumi sarebbe legata alla ricchezza degli ingredienti: carotenoidi e apocarotenoidi, flavonoidi bioattivi, terpeni, limonoidi, xantofille, e molti altri composti bioattivi, quali ad esempio pectina e cumarine, di valore nutrizionale e nutraceutico.

Tra questi spiccano i flavoni polimetossilati (PMF), una classe unica di flavonoidi bioattivi presenti in abbondanza negli agrumi, e l’olio essenziale di agrumi, ricco di limonoidi e terpeni, dalle importanti proprietà antiossidanti, antimicrobiche e aromatizzanti.

Studi meccanicistici, osservazionali e di intervento hanno dimostrato salutari benefici derivanti dai bioattivi degli agrumi nel ridurre in maniera significativa il rischio di sindrome metabolica. 

Le evidenze

I flavonoidi degli agrumi in particolare svolgerebbero una azione ipolipemizzanti.

La “dato di fatto” di questa capacità arriva da uno studio in cui pazienti ipertrigliceridemici hanno ricevuto per 24 settimane glucosil esperidina (500 mg/giorno sotto forma di capsule), facendo osservare a fine trattamento una riduzione sensibile delle concentrazioni plasmatiche di trigliceridi e di apolipoproteina B (apoB), mentre  un altro studio su pazienti ipercolesterolemici, trattati con naringina (400 mg/giorno) per 8 settimane avrebbero mostrato una riduzione del colesterolo LDL plasmatico e  di apoB sierica di oltre il 14%, senza alcun cambiamento nelle concentrazioni plasmatiche di trigliceridi o HDL.

Dati postivi, ma che dovranno essere confermati in relazione a alcuni risultati contrastanti, si avrebbero anche sul colesterolo plasmatico totale, colesterolo LDL, trigliceridi in soggetti moderatamente ipercolesterolemici.

In particolare, effetti incoraggianti correlano ai flavonoidi del bergamotto, ovvero alle proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e ipolipemizzanti pleiotropicche, nel trattamento della sindrome metabolica. Gli effetti ipolipemici e anti-aterogenici sarebbero associati alla modulazione dell’attività di alcuni enzimi responsabili delle reazioni di esterificazione del colesterolo e del traffico lipidico. 

Dati positivi sul diabete

Ulteriori studi sembrano fare osservare che il consumo di agrumi a lungo termine modula favorevolmente i marcatori del diabete di tipo 2.

Emerge in particolare che il succo di agrumi nel lungo periodo, può favorire il miglioramento della glicemia a digiuno, dell’insulina a digiuno e della resistenza all’insulina.

Miglioramenti in gran parte legati alla presenza di polifenoli. Tuttavia lo studio rileva anche che l’elevata variazione interindividuale nella biodisponibilità dei flavanoni possa rappresentare uno dei fattori più impattanti sulle risposte fisiologiche, così come i cambiamenti nel microbiota intestinale.

Aspetti che restano ancora in parte delle open question, pertanto sarà necessario avviare ulteriori studi, in acuti e in cornico, per comprendere l’interconnessione tra microbioma intestinale, biodisponibilità e bioefficacia, sul rischio di diabete di tipo 2 in pazienti in trattamento con una supplementazione con agrumi.

Fonti

Visvanathan R, Williamson G. Effect of citrus fruit and juice consumption on risk of developing type 2 diabetes: Evidence on polyphenols from epidemiological and intervention studies. Trends in Food Science & Technology, 2021, 115:133-151.https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S092422442100412X?via%3Dihub

Saini RK, Ranjit A, Sharma K et al. Bioactive compounds of citrus fruits: a review of composition and health benefits of carotenoids, flavonoids, limonoids, and terpenes. Antioxidants, 2022, 11(2), 239. Doi: https://doi.org/10.3390/antiox11020239