Berberina contro colesterolo alto e controllo glicemia

Tra gli integratori naturali contro il colesterolo alto, trigliceridi alti e per  migliorare la glicemia c’è la berberina.

La berberina è una sostanza naturale che viene estratta da radici, corteccia, rizomi di piante appartenenti alla famiglia delle Berberidacee, in particolare da Berberis aristata.

La berberina può ridurre il rischio cardiovascolare agendo su più fattori: colesterolo LDL, trigliceridi e glicemia.

Berberina contro colesterolo alto, trigliceridi alti e glicemia alta
Berberina riduce il rischio cardiovascolare riducendo i livelli plasmatici di colesterolo (-25%), trigliceridi (-35%) e migliorando la glicemia

Berberina contro colesterolo alto e trigliceridi alti

È stato il cinese Weijia Kong dell’Istituto di Medicina Biotecnologica di Beijing in Cina a dimostrare per la prima volta l’effetto ipolipemizzante della berberina, evidenziando una riduzione del colesterolo LDL e i trigliceridi plasmatici rispettivamente del 25 e 35%.

Berberina meccanismo d’azione su colesterolo

Il meccanismo d’azione attraverso cui agisce la berberina riguarda il recettore per le LDL, di cui ne aumenta l’espressione, mediante un meccanismo post-recettoriale di stabilizzazione dell’mRNA. L’aumentata espressione dei recettori delle LDL di fatto aumenta la captazione delle LDL circolanti, che così, una volta captate, possono essere rimosse dal circolo. In questo modo la berberina funge un po’ da spazzino delle LDL.

Più recentemente due studi hanno evidenziato come la berberina sia essere in grado di inibire la proteina PCSK9 coinvolta nei processi di degradazione dei recettori epatici delle LDL. Questa attività della berberina potrebbe avere un risvolto molto importante nella pratica clinica, dal momento che la maggior parte dei farmaci utilizzati per ridurre i lipidi (statine, fenofibrato, ezetimibe) tendono invece a far aumentare l’espressione di PCSK9. Questo spiegherebbe il beneficio solo parziale che si ottiene con i farmaci.

Berberina e statine in associazione, si può

Grazie al diverso meccanismo d’azione la berberina può essere utilizzata in combinazione alle statine per ottimizzare l’efficacia sul colesterolo. Il beneficio della terapia di associazione berberina/statina è stato dimostrato da alcuni studi.

Le statine, a differenza della berberina, riducono il colesterolo LDL ostacolandone la sintesi, attraverso l’inibizione dell’enzima HMG-CoA reduttasi. Inoltre la berberina sembra essere in grado di contrastare la degradazione dei recettori per le LDL, indotta invece dalle statine. 

Berberina e monacolina K

La monacolina K estratta dal riso rosso fermentato agisce sull’HMG-reduttasi riducendo la sintesi del colesterolo.

La struttura chimica della monacolina K estratta dal riso rosso fermentato è identica a quella della lovastatina, e simile ad altre statine, per questo motivo, per questo non deve essere assunta insieme ad altre statine. Può invece essere assunta insieme a berberina, che agisce attraverso un meccanismo d’azione diverso.

Uno studio pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Disease ha dimostrato l’effetto sinergico tra riso rosso fermentato, berberina, estratto di gelso bianco (Morus albasomministrati in un unico integratore.

La combinazione dei 3 principi attivi ha mostrato un effetto sul metabolismo dei lipidi e degli zuccheri superiore rispetto a un integratore a base dei soli riso rosso fermentato e berberina.

Berberina e glicemia

Alcuni studi hanno documentato effetti della berberina sul metabolismo glucidico e sull’insulino-resistenza, e anche sulla funzione endoteliale. In particolare l’effetto sulla glicemia indotto dalla berberina sembra essere tale da determinare un calo dell’emoglobina glicata addirittura sovrapponibile a quello della metformina.

Berberina meccanismo d’azione sulla glicemia

L’effetto benefico dipenderebbe dalla sua capacità di controllare sia la glicemia basale sia la glicemia post-prandiale. L’effetto ipoglicemizzante della berberina dipenderebbe dalla stimolazione dell’AMPK (adenosine mono phosphate protein kinase), un enzima che gioca un ruolo importante sull’omeostasi energetica cellulare e che probabilmente è il principale bersaglio dell’azione della metformina.

L’effetto finale della stimolazione dell’AMPK è un riduzione della glicemia e un aumento della sensibilità insulinica.

La berberina ha inoltre dimostrato di ridurre l’assorbimento del glucosio e di aumentare l’espressione del recettore dell’insulina.

In conclusione, diversi studi condotti sia in vivo sia in vitro dimostrano un possibile effetto benefico della berberina nella riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare, agendo sul metabolismo glucidico, sull’insulina resistenza e sul controllo dei livelli di colesterolo LDL.

Bigliografia

Corso FAD “Integratori nella gestione dell’iperglicemia, della dislipidemia e della sindrome metabolica” di Carmine Gazzaruso (responsabile UO di Pronto Soccorso, Servizio di Diabetologia, Malattie Vascolari ed Endocrino Metaboliche, Centro di Ricerca Clinica Applicata, Istituti Clinici di Pavia e Vigevano, Gruppo Ospedaliero San Donato), pubblicato da Medicina Integrata del gruppo editoriale Tecniche Nuove, aprile 2016