Calendula officinalis in omeopatia

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Tra le piante medicinali che trovano impiego in fitoterapia e al tempo stesso sono presenti anche nella Materia Medica Omeopatica vi è Calendula officinalis L. (Calendula): in fitoterapia la pianta manifesta azione antispasmodica ed emmenagoga per os mentre per uso topico presenta spiccate proprietà vulnerarie. In omeopatia Calendula «stimola dall’interno le difese dell’organismo» e quindi la sua somministrazione va a completare strettamente quella fitoterapica. A conferma di ciò Denis Demarque (1999) asserisce che le diluizioni omeopatiche di Calendula prolungano l’effetto farmacologico diretto della pianta.

L’impiego in caso di traumi

Il medicinale omeopatico è indicato in caso di traumi aperti, ferite lacero-contuse, piaghe e ulcerazioni, ustioni: la sua somministrazione «stimola dall’interno le difese dell’organismo» (Hodiamont G., 1991) e contribuisce ad accelerare, pertanto, il processo di guarigione. Viene particolarmente consigliato in caso di ferite traumatiche che presentano dolore intenso e tendenza alla suppurazione e nelle ferite che cicatrizzano lentamente. Può essere prescritto, inoltre, in caso di febbre post-traumatica, da suppurazione e in seguito a bruciature: «Calendula tonificherà il cuore e lo regolarizzerà, farà cadere progressivamente la febbre, arresterà la suppurazione e cicatrizzerà le ferite o le bruciature» (Hodiamont G, 1991). È utile anche nello spossamento nervoso e irritabilità conseguenti al dolore provocato da una ferita.

Ulteriori indicazioni d’uso

Altra indicazione è la cefalea posttraumatica, che si manifesta con sonnolenza, irritabilità, ipersensibilità (ai rumori in particolare), astenia, depressione ecc. Calendula risulterà utile, come terapia d’appoggio, nelle dermatiti in genere (eritema, acne, eczema ecc.) e nella ipercheratosi. Come segnalato da Hodiamont, infatti, Calendula «in diluizione omeopatica stimola dall’interno le difese dell’organismo» e quindi la sua somministrazione va a completare quella topica, strettamente fitoterapica.
Presenta anche indicazioni ginecologiche: infiammazioni e infezioni uterine conseguenti a parto, aborto, taglio cesareo, raschiamento. Altra indicazione è la leucorrea (di qualsiasi tipo e causa) e la dispareunia in quanto «rende la vagina meno dolente durante il coito». In ostetricia facilita la cicatrizzazione e allevia o sopprime i dolori dopo l’applicazione del forcipe.
Risulta utile anche nelle forme virali e da raffreddamento e nelle situazioni cliniche caratterizzate da leucocitosi (Hodiamont, 1991).

Posologia: Calendula 5-9 CH 5 granuli due-trevolte al dì.