Carenza di vitamina D negli over 60

La vitamina D è fondamentale per il metabolismo del calcio – che la utilizza per prevenire l’osteoporosi e per preservare una corretta mineralizzazione ossea –; diversi studi, inoltre, ne dimostrano l’effetto anti-infiammatorio e anti-tumorale. Una carenza di vitamina D sembra essere correlata anche ad aumentato rischio cardiovascolare

Vitamina D e over 60

La ricerca

L’indagine ha studiato le abitudini alimentari, la quantità di vitamina D e l’esposizione al sole di 450 volontari sopra i 60 anni, che non abbiano fatto uso di integratori supplementari di vitamina D. I dati evidenziano che l’esposizione media al sole è di circa 1,6 ore/settimana e che tramite l’alimentazione i soggetti intervistati assumono circa 2,5 microgrammi di vitamina D/die.

La concentrazione ematica media di vitamina D (25-OH) rilevata è di 17,8 ng/ml (DS± 9,4), inferiore alla soglia minima dei 30 ng/m e insufficiente quindi per garantire il fabbisogno di molte funzioni dell’organismo. Tale quantità diminuisce con l’avanzare dell’età, determinando un’importante ipovitaminosi D negli over 60, fattore che aumenta il rischio di osteoporosi, fratture ossee ed eventi cardio vascolari.

Lo studio rileva altresì che, a parità di vitamina D assunta dagli alimenti, i soggetti che si espongono maggiormente al sole hanno una concentrazione più elevata di vitamina D nel sangue.

L’assunzione di acidi grassi polinsaturi (soprattutto quelli contenuti nel pesce) svolge un ruolo chiave per l’apporto di vitamina D, tuttavia dallo studio emerge che l’alimentazione non è sufficiente a coprire i fabbisogni di vitamina D, pertanto è fondamentale diffondere linee guida su stili di vita e consigli necessari per raggiungere i sufficienti livelli di vitamina D.

Consigli per combattere il deficit di vitamina D
(fonte: Osservatorio Nutrizionale Grana Padano)

  1. Esporsi tutti i giorni alla luce del sole (non filtrata da vetri), in modo che i raggi UV attivino la vitamina D, per circa 10-15 minuti al giorno in estate e 20-30 minuti durante l’inverno, tra le 11 e le 15.
  2. Mangiare 3 porzioni di pesce alla settimana, variando la specie, scegliendo tra quelle che ne contengono una maggior quantità: aringa, tonno, pesce spada, alici, suro o sugarello, trota e coregone. Anche le noci apportano una buona fonte di grassi polinsaturi (20 g al giorno).
  3. Consumare ogni giorno due porzioni di latticini a colazione e merenda e aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato sui primi piatti.
  4. Mangiare 2-4 uova alla settimana, inoltre è bene consumare una volta alla settimana un primo piatto a base di pasta all’uovo.
  5. Monitorare il livello di vitamina D (25-OH) ematica, provvedendo alla supplementazione necessaria soprattutto durante la stagione invernale (o in tutti i casi in cui non ci sia una costante esposizione al sole).

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