Prebiotici, probiotici o sinbiotici, sotto forma di integratori, possono supportare stati di carenze nutrizionali, o gli enzimi digestivi favorire il processo in pazienti che per patologia ne sono deficitari. Ciascuno svolge ruolo e compiti specifici correlati alla propria funzione e caratteristiche, come spiegano alcuni articoli di settore.

Un gioco di squadra

La digestione è un “fattore” di squadra. Ad essa contribuiscono specifici organi, come fegato, cistifellea e pancreas, che rilasciano cinque principali enzimi che favoriscono questa funzione: l’amilasi, che scinde i carboidrati complessi, la lattasi che rompe le molecole di lattosio, lipasi e proteasi, prodotte dal pancreas, la sucrasi che invece rompono rispettivamente le molecole di grassi, proteine e sucrosio, uno zucchero semplice.

In caso di deficit di questi enzimi, il loro ruolo può essere sopperito da prodotti che li contengono; questi vanno prescritti dal medico, in quanto potrebbero interferire con altri farmaci, come anticoagulanti o antidiabetici.

Inoltre, in un prefetto gioco di squadra appunto, l’apparato digestivo si avvale per svolgere al meglio la sua attività, anche dell’apporto funzionale di batteri buoni che popolano in gran parte il microbiota. Pertanto microbiota buono ed enzimi digestivi dovrebbero coesistere in uno stato di equilibrio ottimale, ma quando per qualsiasi ragione questo equilibrio si rompe, entrando in una condizione di disbiosi, è possibile ricorrere ad alcuni specifici integratori – prebiotici, probiotici o sinbiotici – che possono aiutare a ripristinarlo.

I probiotici

Sono classificati tali “prodotti” isolati dall’uomo, che possono essere consumati in tutta sicurezza, e che abbiamo dato prove di efficacia per uno specifico bisogno di salute e capacità di sopravvivenza nell’intestino dopo la digestione.

I più comuni probiotici utilizzati in prodotti specifici comprendono: Bacillus, Bifidobacterium,EnterococcusEscherichiaLactobacillusSaccharomyces e Streptococcus. Sebbene sia ancora da definire la precisa funzione e il beneficio svolti da ciascuno, in generale è possibile dire che i batteri ‘buoni’ a livello dell’intestino collaborano nell’assorbire e rompere farmaci, nel tenere sotto controllo i batteri dannosi e nel digerire cibi. 

I prebiotici

Sono fibre vegetali e una volta giunti nel colon sono metabolizzati e fermentati dal microbiota. Questo processo genera la formzione di acidi grassi a catena corta, importanti per migliorare la risposta immunitaria e contrastare l’infiammazione, produrre muco e fornire energia alle cellule.

L’azione dei prebiotici può essere potenziata da una dieta ad alto contenuto di fibre. I prebiotici vanno assunti in un contesto di dieta sana ed equilibrata e dietro prescrizione medica, iniziando con un apporto a basse dosi, per possibili effetti collaterali a livello gastrointestinale. 

I sinbiotici

Sono una miscela di probiotici e prebiotici, di recente scoperta e introduzione fra i possibili potenziatori di salute, in grado di migliorare attività e sopravvivenza dei microrganismi utili all’intestino.

Fonti: Markowiak P, Śliżewska K. Effects of Probiotics, Prebiotics, and Synbiotics on Human Health. Nutrients, 2017, 9(9):1021. doi: 10.3390/nu9091021.Quigley EMM. Prebiotics and Probiotics in Digestive Health. Clin Gastroenterol Hepatol, 2019, 17(2):333-344. doi: 10.1016/j.cgh.2018.09.028. Maske BL, de Melo Pereira GV, da S Vale A et al. A review on enzyme-producing lactobacilli associated with the human digestive process: From metabolism to application. Enzyme Microb Technol, 2021, 149:109836. doi: 10.1016/j.enzmictec.2021.109836.