Covid-19: prevenzione e approccio olistico

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Rafforzare le difese immunitarie prendendosi cura del “secondo cervello” e praticando attività fisica. Il ruolo benefico delle emozioni positive e quello negativo di paura e ansia che riducono l’energia vitale

Ne parliamo con Giuseppe Minervini (medico-chirurgo, specialista in Medicina dello Sport presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi Milano, nonché esperto in Omeopatia con formazione psicologica e in Agopuntura tradizionale cinese) che ci aiuta a comprendere e ad affrontare la pandemia secondo una chiave di lettura “non convenzionale”.

Lo scudo immunitario

«Per permettere al nostro sistema immunitario di funzionare bene – spiega Giuseppe Minervini – è necessario innanzitutto avere un intestino in equilibrio, considerando che produce il 60-70% circa di cellule immunitarie dell’organismo e, al suo interno, sono presenti circa 100mila miliardi di microrganismi. L’intestino tenue costituisce la “centrale operativa” della risposta immunitaria, mentre quello crasso, con la sua flora batterica che ospita i cosiddetti batteri ‘’buoni’’, svolge funzioni di tipo metabolico, sintetizzando sostanze utili all’organismo, di tipo enzimatico, di protezione e stimolo verso il sistema immunitario e di eliminazione di tossicità».

L’importanza di stile di vita e di alimentazione

«Per mantenere un buono stato di salute fisico e mentale, nonché avere in equilibrio il nostro sistema immunitario – continua Minervini – è opportuno programmare un’alimentazione per il 75-80% a base di alimenti alcalinizzanti, come la frutta fresca e secca, tutta la verdura, alcuni legumi, patate e cereali integrali. Questi cibi, infatti, evitano l’insorgere di malattie infiammatorie e che possono portare a varie patologie. Bere poco e spesso, senza attendere lo stimolo della sete, favorisce poi l’eliminazione delle scorie metaboliche, riducendo l’infiammazione cellulare e l’eliminazione delle tossine dai reni. È necessario, inoltre, dedicare circa 30-45 minuti ogni giorno, almeno per 5 giorni a settimana, alla pratica di attività fisica di moderata intensità (che favorisce ossigenazione e alcalinizzazione dei tessuti), in combinazione con esercizi di tonificazione muscolare e flessibilità. L’attività fisica, inoltre, migliora la qualità dell’umore, aumenta la quantità di endorfine e induce il rilassamento con produzione di serotonina. Anche il sonno notturno, con il giusto quantitativo di ore (almeno 7-9 per notte), è fondamentale poiché potenzia la funzione degli anticorpi (i linfociti, infatti, agiscono con più efficacia durante le ore di buio), la cui efficienza è abbassata dall’aumento del cortisolo. Di qui la necessità di ridurre anche lo stress e l’ansia».

La visione olistica

«Secondo l’antica Medicina Cinese – continua il medico – durante un’infezione virale, le emozioni negative alterano l’omeostasi. La tristezza unita alla preoccupazione riduce l’energia attiva individuale (definita Qi nella medicina cinese), alterando la funzionalità respiratoria e quella intestinale, determinando così uno squilibrio del microbiota. La paura genera ansia, che riduce l’energia vitale. Questo abbassa drasticamente le difese del sistema immunitario predisponendoci al patogeno di passaggio. Il Covid rispecchia la situazione critica della nostra società, che da anni è sottoposta a un eccesso di rabbia, indotta da un modo di vivere disallineato al normale flusso della vita e della natura. Le infezioni alle vie respiratorie, infatti, rappresentano lo specchio delle relazioni tra le persone in questi ultimi anni».

La “chiusura forzata” nel proprio domicilio e il clima ansiogeno generale sembrano, invece, andare nella direzione opposta alla visione “olistica” che considera l’uomo nei suoi aspetti psichici, somatici e nel suo rapporto con l’ambiente. A subirne le maggiori conseguenze sono proprio le persone più fragili. A cominciare dagli anziani, che soffrono di più patologie cui viene, tra l’altro, a mancare il fondamentale apporto della vitamina D, le cui proprietà antinfiammatorie, immunoregolatrici e di attivazione delle difese del sistema immunitario sono state provate anche su questo tipo di patologia virale. «Per questa categoria di persone – precisa Minervini – andrebbe stilato un programma giornaliero: almeno qualche ora all’aria aperta, al contatto con la natura e quando possibile con i loro affetti e interessi più cari; la distrazione di un hobby che terrà la mente occupata, una dieta variegata ma leggera».

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