Covid, secondo l’ultima analisi dell’ISS è solo una concausa delle morti registrate

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Solo il 2,9% delle morti totali, ovvero 3.783 sulle 130.468 registrate dall’inizio della pandemia fino a febbraio 2020, sarebbero attribuibili a Covid: queste le conclusioni che emergono dall’ultimo Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), aggiornato da Luglio scorso, dopo l’analisi delle cartelle cliniche e dei dati ufficiali di mortalità diffusi. Gli altri decessi, secondo gli esperti, sarebbero stati indotti da altre cause: comorbidità importanti per numero (anche fino a 5 co-presenti nello speso paziente) e gravità, tali da compromettere lo stato di salute e ridurre sensibilmente aspettative e speranze di vita.

Le cause della mortalità

L’ultima analisi dell’ISS mette in discussione la responsabilità di Covid nelle morti occorse negli ultimi 18-20 mesi. Sebbene esista una partecipazione, i decessi sarebbero dovuti principalmente ad altre concause: patologie croniche prevalentemente o la convivenza con differenti altre malattie. Dal Rapporto si evince infatti che i pazienti morti per Covid (ma a questo punto sarebbe più corretto asserire con Covid) erano già portatori per il 67,7% di più di tre malattie concomitati e per il 18% di almeno due. L’analisi dettagliata mette in luce che 65,8% soffriva di ipertensione arteriosa, il 23,5% era affetto da forme di demenza, il 29,3% era diabetico. Una fetta considerevole di pazienti era portatore di malattie cardiache: il 28% di cardiopatia ischemica, il 24,8% di fibrillazione atriale e il 15,7% di scompenso cardiaco.  Inoltre fra le comorbidità registate, si annoverano nel 17,4% dei casi condizioni di compromissione polmonare, nel 16,3% di patologia oncologica, diagnosticata nel corso degli ultimi 5 anni, in un caso su dieci è stata rilevate obesità e in più di un paziente su dieci, un ictus Non ultimo, in misura inferiore, i pazienti deceduti per Covid, erano in cura per gravi patologie epatiche, malattie auto-immuni o in trattamento dialitico per insufficienza renale.