Lo studio condotto da Enea, Cnr e Università degli studi di Napoli Federico II ha evidenziato nei semi delle due varietà di uva – soprattutto nell’Aglianico – un’elevata presenza di proantocianine, molecole antiossidanti in grado di indurre nel tumore meccanismi di apoptosi, ovvero di morte cellulare. Tali molecole, inoltre, potrebbero aumentare l’efficacia delle terapie farmacologiche standard utilizzate per il trattamento del mesotelioma.
La sperimentazione ha evidenziato la validità del trattamento con gli estratti di vinaccioli anche in cellule che in precedenza avevano manifestato un’elevata farmaco-resistenza, che influenzava e riduceva sensibilmente l’effetto delle terapie antitumorali.
Gianfranco Diretto del Laboratorio Biotecnologie ENEA e Riccardo Aversano del Dipartimento di Agraria dell’UNINA, commentano così i risultati: “Dato che il mesotelioma mostra elevata chemio-resistenza, lo studio di nuovi approcci terapeutici basati sull’uso di sostanze estratte dai vinaccioli in combinazione con chemioterapici può rappresentare un nuovo strumento adiuvante nella lotta contro questa forma tumorale, soprattutto in considerazione della assenza di citotossicità nei confronti delle cellule sane”.
Il mesotelioma è un tumore molto aggressivo che origina dalle cellule del mesotelio, la membrana che riveste gran parte degli organi interni; è una forma tumorale rara, che colpisce prevalentemente gli uomini. È associato all’esposizione all’amianto, raramente insorge prima dei 50 anni, con un picco intorno ai 70. Ha un lungo periodo di latenza.
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