Ridurre l’infiammazione, ritenuta una componente alla base dell’infertilità, anche con azioni e pratiche quotidiane, come il ricorso a un regime alimentare corretto, vario, bilanciato, ricco di molecole e principi attivi ad azione lenitiva, come la dieta di tipo mediterraneo. È la tesi sostenuta da vari studi di ricerca tra cui un lavoro recente, australiano, pubblicato su Nutrients
Vi è evidenza che la dieta mediterranea, grazie all’alta componente di cibi e sostanze ad azione antinfiammatoria, possa contribuire a potenziare l’efficacia di percorsi terapeutici contro l’infertilità. Si stima infatti che tra i fattori che minano la qualità dello sperma, impattano sulla regolarità dei cicli mestruali e/o sul successo dell’impianto, vi sia anche un componente infiammatoria. Integrato a percorsi terapeutici di diversa natura, il corretto apporto nutrizionale potrebbe meglio “alimentare” il percorso di riproduzione assistita (ART) e tutte le pratiche e i comportamenti che favoriscono la genitorialità.
L’infertilità ha una elevata incidenza: si stima interessi 48 milioni di coppie e 186 milioni di individui nel mondo, di cui per il 50% attribuibile a fattori di infertilità femminile, per il 20-30% a infertilità maschile e per 20-30% da una combinazione di fattori della coppia. Da qui l’interesse a individuare strategie che, oltre a quelle mediche, possano favorire il concepimento.
La dieta mediterranea sembrerebbe coadiuvare lo scopo, almeno dalla disamina di studi di letteratura. Revisioni e metanalisi farebbero osservare che l’adesione a una dieta mediterranea, di cui è nota l’azione antinfiammatoria, possa migliorare la fertilità: azione lenitiva che sarebbe associata a “ingredienti” ad alta prevalenza in questo regime alimentare, quali grassi polinsaturi, flavonoidi, contenuti in sostanze vegetali (cereali integrali, olio extra vergine di oliva, frutta, verdura, fagioli e legumi, noci, erbe e spezie) e in una selezione di prodotti lattiero-caseari, come yogurt, formaggio e fonti di proteine magre rappresentate da pesce, pollo o uova a fronte di un ridotto apporto di cibi di origine animala, come la carne rossa e lavorata.
I risultati
Saranno necessari ulteriori studi per meglio comprendere la (rel)azione che lega le diete antinfiammatorie, come quella mediterranea, alla (in)fertilità. Tuttavia un recente studio australiano (“Anti-Inflammatory Diets in Fertility: An Evidence Review”) sembra allinearsi alle linee guida dietetiche più classiche e consolidate che raccomandano, anche in caso di problematiche che correlano al concepimento, di ridurre gli alimenti discrezionali, quelli assunti per “gola” per intendersi, e in genera riferibili all’assunzione (eccessiva) di zuccheri liberi e cibi ricchi di grassi saturi, aumentando all’opposto l’assunzione di alimenti fondamentali, tipicamente ricchi di grassi insaturi e componenti derivanti da cibi sani, fonte di fibre, vitamine, sali minerati e macro e micronutrienti salutari. Il suggerimento? Passare a una dieta mediterranea a favore del miglioramento della salute generale, compreso la fertilità.
Fonte:
- Alesi S, Villani A, Mantzioris E, Takele WW, Cowan S, Moran LJ, Mousa A. Anti-Inflammatory Diets in Fertility: An Evidence Review. Nutrients. 2022 Sep 21;14(19):3914.