Dopo aver annunciato, alla sua fondazione e inizio delle attività, tra i propri obiettivi, quello di dare un “riconoscimento”, anche istituzionale, presso referenti e autorità competenti, dell’intero comparto degli integratori, Assointegratori ha compiuto in questi giorni un primo passo teso a questa mission con un incontro al vertice.

Un dialogo aperto

Daniela Giuriati, presidente di Assointegratori

Occorrono interlocutori di rilievo per portare all’attenzione e alla discussione questioni di valore, come la salute pubblica e quanto ad essa attiene. Con l’obiettivo di promuovere la tutela delle aziende e dei consumatori che producono e fanno uso di integratori alimentari in tutta la loro gamma e funzionalità, nei giorni scorsi, a Roma, presso la sede del Ministero della salute si sono seduti al Tavolo per aprire un dialogo costruttivo sul tema, l’On. Marcello Gemmato sottosegretario di stato al Ministero della Salute con alcuni suoi referenti Tecnici e una rappresentanza di Assointegratori nella persona di Daniela Giuriati, presidente dell’Associazione, Giacinto Tommasini, segretario e Roberto Minasi, responsabile rapporti con le istituzioni.

Le presentazioni

Per chiedere occorre prima di tutto conoscere l’interlocutore. Assointegratori ha, pertanto, presentato ai rappresentanti istituzionali il proprio “biglietto da visita”, qualificandosi come Associazione di categoria impegnata su due importanti fronti: promuovere, tutelare e rappresentare gli Associati nel mercato, presso i consumatori e presso le istituzioni da un lato, salvaguardare la salute e il benessere dei consumatori e accrescere presso il pubblico la consapevolezza e la conoscenza dei prodotti e del corretto uso dall’altro.

Mission che Assointegratori ha sostenuto presentando anche i dati di un mercato florido e in costante crescita che oggi vale 4,5 miliardi di euro grazie anche all’importate apporto di oltre 200.000 risorse umane. In Europa, il mercato italiano degli integratori rappresenta il 28,6% dell’intero settore ed è il primo per volumi, cui seguono la Germania con il 18,8% e la Francia con il 12%. Gli importanti dati italiani possono essere spiegati anche dalla presenza ultra cinquantennale del compoarto in Italia, dapprima con prodotti dietetici ed erboristici poi trasformati in integratori alimentari.

Gli unmet need da risolvere

Le richieste di Assointegratori alle istituzioni si sono incentrate soprattutto sulla risoluzione di alcuni gap cruciali, quali e primo fra tutti la creazione di un registro, ad oggi mancante, degli integratori alimentari e la messa in atto di alcune iniziative per migliorare la sicurezza e la competitività delle aziende esportatrici. L’andamento dell’incontro, in funzione dell’attenzione e del dialogo intercorso con i referenti istituzionali, ha tutti gli elementi per ritenersi costruttivo: l’intento, dopo la necessaria valutazione tecnica da parte dei referenti ministeriali, è di adoperarsi nel più breve tempo possibile nell’interesse delle aziende e nella tutela dei consumatori.