Estate, cambiamento climatico, Covid-19. Tre elementi cui chi soffre di una patologia renale cronica deve prestare particolare attenzione. La Malattia Renale Cronica (MRC) è una delle malattie croniche più diffuse. Secondo recenti studi della Società Italiana di Nefrologia, colpisce circa il 7-10% della popolazione ed è in continua progressione, anche a causa dell’invecchiamento generale della popolazione.
Il mix sopra citato può, inoltre, accelerare lo sviluppo di una condizione di scarsa funzionalità renale, in particolare in alcune categorie di soggetti con rischio più elevato di sviluppare malattie renali (ad esempio persone in sovrappeso, ipertesi, diabetici).
I consigli della SIN
A tal proposito, la Società Italiana di Nefrologia (SIN) ha diffuso alcune raccomandazioni relative a buone pratiche da adottare per far fronte alla calura estiva. Si tratta di consigli utili sia ai soggetti a rischio sia ai pazienti già affetti da malattia renale.
Il caldo e l’aumento generale delle temperature espongono l’apparato renale a uno sforzo intenso a causa della perdita di liquidi e sale, con una conseguente riduzione del volume dei liquidi intracorporei e una possibile riduzione della pressione arteriosa. Sono fattori che condizionano la quantità di sangue che arriva ai reni.
«È possibile dunque che si osservi un peggioramento della funzione renale qualora non si riesca a compensare adeguatamente questa perdita di liquidi e sali – ha spiegato a tal proposito Piergiorgio Messa, presidente SIN, direttore di Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale – Policlinico di Milano e professore Ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano – Tutto ciò è aggravato dalle recenti modificazioni climatiche, caratterizzate da forti e rapidissime escursioni termiche, in grado di mettere a dura prova il sistema circolatorio, neuro-vegetativo e, di conseguenza, la funzione renale. I soggetti più esposti, in rapporto alle modificazioni del clima, sono i pazienti con funzionalità renale ridotta a causa di una malattia preesistente o i soggetti con rene unico».
Le cinque regole da seguire per un sistema di compensazione adeguato:
- Re-idratarsi (almeno 1.5 litri di acqua al dì, da aumentare in caso di sudorazione profusa o esposizione a climi caldi e molto ventilati)
- Reintegrare, seppur moderatamente, la quantità di sale che viene fisiologicamente persa in caso di abbondante sudorazione, a meno che la pressione non sia elevata
- Non esporsi al sole nelle ore più calde
- Applicare un’importante protezione cutanea
- Controllare sistematicamente i valori della pressione arteriosa
Si tratta di regole valide per tutti, ma che assumono maggior peso per le popolazioni anziane o per chi presenta un aumentato rischio di sviluppare nefropatie a causa di condizioni quali obesità, sovrappeso e diabete.
L’impatto del Covid-19
«In letteratura iniziano a comparire casistiche che dimostrano come nei pazienti con malattia renale di vario grado e nei pazienti portatori di trapianto renale, la risposta anticorpale al vaccino contro il Covid-19 sia ridotta rispetto a quanto osservato nella popolazione generale – prosegue Messa – Questi risultati potrebbero presagire una ridotta capacità di protezione vaccinale nei confronti dell’infezione da Covid-19 in queste categorie di pazienti. Gli studi in atto, tra i quali quello promosso dalla SIN in collaborazione con l’ISS e sostenuto da AIFA, darà risposte definitive su questo punto critico, premessa necessaria per poi progettare strategie vaccinali diverse. I nostri pazienti devono dunque continuare, più degli altri, a mantenere il distanziamento e le misure generali di sicurezza (uso della mascherina e igiene delle mani) anche durante l’estate e nonostante la vaccinazione».