Una nuova ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, coordinata da Simone Digennaro, PhD, professore associato in pedagogia, esplora le abitudini online della Generazione Alpha, composta da ragazzi e ragazze nati dopo il 2010. Lo studio, intitolato “Immaginando un altro sé”, offre uno sguardo approfondito sul rapporto tra i giovani e i social media.

Social network e attività online

Lo studio ha coinvolto 959 preadolescenti di età compresa tra i 10 e i 14 anni. È emerso che il 99% utilizza app di messaggistica istantanea, con WhatsApp al primo posto, seguita da Telegram.

Tra i social network, YouTube si attesta come la piattaforma più utilizzata (86%), seguita da TikTok (76,74%) e Instagram (69,86%). I dati rivelano un utilizzo prevalentemente passivo dei social, con i giovani che preferiscono guardare video e foto piuttosto che creare contenuti.

Dipendenza e impatto sull’intelligenza emotiva

Il rapporto evidenzia che oltre il 10% dei giovani manifesta segni di dipendenza dai social network, con le ragazze più colpite rispetto ai ragazzi.

Questa dipendenza è misurata attraverso la Bergen Social Media Addiction Scale (BSMAS). Inoltre, lo studio ha rilevato una relazione inversa tra il tempo trascorso sui social e l’intelligenza emotiva, con una riduzione significativa di quest’ultima quando il tempo di utilizzo supera le 2 ore al giorno.

Insoddisfazione Corporea e Ideale di Corpo Magro

Particolarmente preoccupante è l’associazione tra l’uso di social come Instagram, TikTok e Pinterest e l’insoddisfazione corporea tra le ragazze.
Questi social media promuovono l’interiorizzazione dell’ideale del corpo magro, contribuendo a una maggiore insoddisfazione fisica.

Nonostante ciò, la maggior parte dei giovani non pubblica frequentemente foto o video di sé stessi, segnalando un uso cauto dei social in relazione alla propria immagine.

Controllo Parentale e Riflessioni sull’Educazione

Il rapporto sottolinea una supervisione parentale parziale sulle attività online dei giovani. Solo il 43,5% dei ragazzi intervistati ha affermato di essere controllato dai genitori.

Digennaro sottolinea la necessità di adattare l’educazione e la didattica alle nuove generazioni, riconoscendo l’importanza della tecnologia nella loro crescita e sviluppo: «La scuola (e gli educatori) devono adattare la propria didattica alle prerogative della Gen Alpha e tra queste c’è l’utilizzo della tecnologia anche per lo studio e l’apprendimento. Dobbiamo chiederci non come vietare ma come favorire un utilizzo che sia sano, adeguato, in grado di sostenere uno sviluppo personale armonico».