Il magnesio (Mg) rappresenta lo 0,34% della massa corporea di Homo sapiens sapiens: ciò lo rende l’undicesimo elemento più abbondante nel nostro organismo. Questo minerale è fondamentale per la corretta crescita delle ossa, ma non solo. È importante per l’apparato cardiocircolatorio, favorendo la coagulazione, aiutando a mantenere il corretto pH del sangue e regolando il ritmo cardiaco, e per quello nervoso e muscolare, intervenendo nella conduzione dell’impulso nervoso e nella contrazione delle miofibrille. Non a caso, una sua carenza può manifestarsi anche con piccoli spasmi muscolari. Infine, ma non in ordine di importanza, il Mg ha anche un ruolo essenziale nel metabolismo, intervenendo in quello di lipidi, proteine e glucidi e sostenendo la produzione energetica del corpo.

Una recente revisione italiana ha messo in evidenza il ruolo positivo della supplementazione di Mg nella gestione della glicemia in pazienti ad alto rischio di sviluppare diabete o con diabete conclamato. Condotta dal Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Palermo, dalla Scuola di Medicina dell’Università Kore di Enna, dal Dipartimento di Cure Primarie dell’Usl Toscana Sid-Est e dall’Università di Modena Reggio Emilia, questa revisione si concentra in particolare su studi randomizzati controllati che mettono a confronto gli effetti dell’integratore sui parametri sanguigni di glucosio e sensibilità all’insulina, rispetto a un placebo. 25 gli studi rianalizzati, alcuni così recenti da non essere ancora stati inseriti in precedenti revisioni sistematiche.

Il lavoro conferma che l’integrazione con Mg è in grado di migliorare significativamente la glicemia a digiuno in pazienti diabetici, ma non solo. Grazie ai nuovi studi è stato possibile evidenziare effetti positivi della supplementazione di questo minerale anche in soggetti ad alto rischio di sviluppare diabete: riduzione della glicemia a digiuno, miglioramento del test orale di tolleranza al glucosio (OGTT) a due ore dal pasto e dell’indice HOMA-IR, che parla di insulino-resistenza. Una serie di vantaggi che vale la pena di tenere in considerazione quando si ha in cura un paziente diabetico o in fase di pre-diabete ad alto rischio, anche perché la stessa review mette in evidenza la sicurezza e l’assenza di effetti collaterali di questo minerale.

Certo, gli stessi autori riconoscono che la revisione ha qualche limitazione, in primis nel numero di pazienti coinvolti: nonostante il numero di studi incluso nel lavoro sia buono, questi si concentrano infatti su pochi casi. Inoltre, i periodi di follow-up sono troppo brevi per considerare i risultati della revisione evidenze. Restano comunque risultati interessanti che vale la pena verificare in campioni più grandi.

Come può il Magnesio ottenere questi risultati? Sempre secondo lo studio, ci sarebbero varie strade. La più importante sembra essere proprio quella di agire sull’insulino-resistenza, diminuendola, risultato già indicato da precedenti studi. Il minerale potrebbe modificare l’insulino-resistenza anche attivando meglio la contrazione muscolare, dato che il muscolo è coinvolto in questo processo.

Fonte:

  • Veronese, N.; Dominguez, L.J.; Pizzol, D.; Demurtas, J.; Smith, L.; Barbagallo, M. “Oral Magnesium Supplementation for Treating Glucose Metabolism Parameters in People with or at Risk of Diabetes: A Systematic Review and Meta-Analysis of Double-Blind Randomized Controlled Trials”. Nutrients 2021, 13, 4074. https://doi.org/10.3390/nu13114074