Una revisione sistematica pubblicata a febbraio 2018 su PLOS Medicine ha selezionato e analizzato la letteratura medica compresa tra gennaio 1946 e dicembre 2017 per dimostrare la correlazione esistente tra regime dietetico in gravidanza e allattamento (oppure durante il primo anno di vita del bambino) e il rischio che il bambino sviluppi allergie o patologie autoimmuni.
Che esistesse una correlazione tra i cibi assunti durante la gestazione e i mesi immediatamente successivi e lo sviluppo di alcune patologie, era evidente da tempo, ma finora non era stato intrapreso alcuno studio specifico su larga scala per dimostrare tale legame.
Diverse linee guida raccomandano l’allattamento esclusivo almeno durante i primi 4-6 mesi di vita al fine di ridurre il rischio di eczema, allergie alimentari e asma; altre linee guida in vigore in alcune zone dell’Oceania, invece, raccomandano l’assunzione di olio di pesce e di acidi grassi omega-3 in gravidanza per ridurre il rischio di eczema.
Alcune revisioni sistematiche supportano la tesi della relazione tra l’allattamento al seno e il ridotto rischio di asma e tra l’assunzione di probiotici e una ridotta incidenza di eczemi.
La revisione sistematica qui esposta fa parte di una serie di revisioni commissionate dalla UK Food Standards Agency al fine di uniformare le linee guida e le informazioni corrette relative all’alimentazione dei neonati e delle madri (in gravidanza o allattamento).
La ricerca comprende intervention trial (randomizzati controllati e clinici controllati) e studi osservazionali. Sono stati inclusi gli studi inerenti la dieta in gravidanza e/o allattamento, fino ai 12 mesi di età. Sono stati invece esclusi quelli in cui la madre o il neonato fossero affetti da stati patologici preesistenti (per esempio basso perso alla nascita o bambini nati prematuri).
I risultati descritti derivano da diverse variabili, quali: somministrazione di cibi singoli o gruppi di alimenti, nutrienti o gruppi di nutrienti, integratori alimentari, raccomandazione di non assumere alimenti allergenici in gravidanza e allattamento, periodo di introduzione di alimenti solidi o di cibi non allergenici, durata dell’allattamento al seno e modello alimentare generale.
Risultati
– 1 intervention trial (17.046 partecipanti) e 259 studi osservazionali (947.097 partecipanti) riscontrano una correlazione tra allattamento al seno e incidenza di patologie autoimmuni e allergie. L’intervention trial registra una riduzione dell’incidenza di eczema durante il primo anno di vita in zone soggette a una campagna di promozione dell’allattamento al seno.
Una maggiore durata dell’allattamento al seno, inoltre, sembra ridurre (anche se in misura minore) il rischio di asma e diabete mellito di tipo I.
– La meta-analisi di 24 studi osservazionali mostra un’associazione tra l’allattamento al seno esclusivo e la riduzione di incidenza di asma tra i 5 e i 14 anni (ma va segnalata anche la presenza di bias).
– 28 intervention trials hanno analizzato la somministrazione di probiotici, somministrati in capsule, polvere o nel latte in formula in dose di 1-10 miliardi di unità al giorno. La meta-analisi mostra una correlazione tra l’assunzione di probiotici e la riduzione dell’eczema o eczema atopico all’età di 4 anni (o inferiore) e una diminuzione della sensibilizzazione allergica al latte vaccino in età compresa tra 1 e 2 anni. c
– La meta-analisi ha evidenziato inoltre un’associazione tra la somministrazione di acidi grassi omega-3 polinsaturi mediante olio di pesce in gravidanza e allattamento e la riduzione della sensibilizzazione allergica alle uova in bambini di 1 anno di età. Non è stata identificata nessun’altra associazione significativa ad altri allergeni.
– Lo studio della correlazione tra la restrizione materna nell’assunzione di alimenti allergizzanti e la riduzione di allergie non mostra in modo incontrovertibile alcuna associazione con l’insorgenza di eventuali forme allergiche nel bambino.
Conclusioni
I risultati della review suggeriscono che il regime dietetico in gravidanza e allattamento possa influenzare la probabilità che il bambino contragga qualche forma allergica, in particolare:
– la somministrazione quotidiana di probiotici come L. rhamnosus, nel periodo compreso tra la 36a-38a settimana di gestazione e il 3°-6° mese di allattamento, può ridurre il rischio di eczema nel bambino. Sebbene i probiotici siano considerati sicuri, potrebbero avere degli effetti avversi se somministrati in una fase precoce della gravidanza o in soggetti affetti da patologie intestinali o carenze immunitarie;
– la somministrazione di olio di pesce – a partire dalla 20a settimana di gestazione fino al 3°-4° mese di allattamento – può ridurre il rischio di sensibilizzazione alle uova o alle arachidi nei bambini.
In conclusione, sebbene rimanga ancora molto da chiarire, le attuali linee guida inerenti l’alimentazione in gravidanza e allattamento dovrebbero essere riviste, alla luce del ruolo chiave svolto da acidi grassi omega-3 e probiotici nella prevenzione di alcune allergie e malattie autoimmuni.
Pubblicazione integrale su: http://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.1002507#references