Nel mondo ogni 3 secondi viene diagnosticato un nuovo caso di demenza. Nel 2015 circa 46,8 milioni di persone convivevano con una forma di demenza e questa cifra è destinata a raddoppiarsi nel 2030 poiché in Italia e, in generale nel mondo occidentale, si sta verificando un invecchiamento della popolazione. L’esigenza di saper entrare in relazione e supportare nella vita quotidiana una persona con demenza diventa sempre più importante.
L’Associazione InsiemeAte Onlus apre per la prima volta in Italia a tutta la popolazione “Viaggio nel cuore della demenza”, un percorso interattivo nella fragilità e nella demenza che nasce con l’obiettivo di far vivere in prima persona, attraverso un percorso esperienziale, le percezioni, il vissuto e le emozioni che la persona con demenza vive quotidianamente.
La Dottoressa Marta Zerbinati, Presidente e Responsabile della Formazione dell‘Associazione InsiemeAte Onlus, spiega: “Durante il percorso interattivo, ideato e gestito da psicologi specializzati nell’invecchiamento, le persone devono svolgere delle simulazioni di situazioni di vita quotidiana (es. accoppiare dei calzini, pagare una bolletta, etc), indossando degli appositi ausili (es. occhiali, cuffie, guanti). La contemporanea esposizione a suoni, rumori, effetti visivi, nello svolgimento delle suddette azioni, darà come risultato la sensazione provata dalle persone affette da demenza”.
La Dottoressa Giorgia Monetti, Responsabile Organizzazione e Sviluppo dell‘Associazione InsiemeAte Onlus, afferma: “L’Associazione InsiemeAte Onlus si impegna a diffondere sul territorio nazionale una diversa percezione della demenza e della condizione di fragilità per combattere la mancanza di comprensione e conoscenza, che porta chi vive questa condizione alla solitudine e all’isolamento“.
La Dottoressa Paola Brignoli, Direttore Operativo dell’Associazione InsiemeATe Onlus, afferma: “Noi crediamo fortemente che sia possibile vivere bene con la demenza, ma affinchè questo si possa realizzare è importante che non solo i caregivers e i familiari siano di aiuto e di supporto nella vita quotidiana, ma anche il contesto sociale in cui vive la persona con demenza“.