Dalla meditazione, ad altre pratiche di rilassamento, fino alla correzione di fattori di rischio correlati allo stile di vita: sono queste le misure suggerite, ancor meglio raccomandate, da un documento-studio dell’International Society of Hypertension (ISH) in grado di favorire la prevenzione e il controllo dell’ipertensione.

Una condizione clinica, globalmente diffusa e dall’elevato impatto sanitario-assistenziale, con importanti costi diretti e indiretti, compreso quelli sociali. Lo studio sui benedici correlati a uno stile di vita più salutare sono esposti in un lavoro sul Journal of Hypertension.

Il Panel

Esperti internazionali di 18 paesi sono il “panel” di super-specialisti convocato dall’International Society of Hypertension College of Experts per redigere alcune Linee Guida sull’adozione di buone pratiche per la prevenzione dell’ipertensione in età adulta: una condizione che colpisce oltre 1,5 miliardi di persone nel mondo, riferita a valori di pressione arteriosa sistolica (SBP) persistentemente elevata > 140 mmHg e/o di pressione arteriosa diastolica (DBP) almeno 90 mmHg, secondo i parametri definiti dalla stessa International Society of Hypertension.

L’ipertensione può avere importati conseguenze, associate infatti a un aumento del rischio di eventi di malattie cardiovascolari (CVD), quali malattia coronarica, insufficienza cardiaca e ictus, e morte.

Il documento evidenzia che lo stile di vita, sulla base delle più recenti prove cliniche e scientifiche, rappresenta la strategia di prima linea per prevenire e controllare questo quadro clinico, con plurimi e sensibili vantaggi: efficacia “terapeutica” per il paziente con il risparmio delle citata implicazioni e migliore qualità di vita e sostenibilità per il sistema, innanzitutto, trattandosi nella gran parte dei casi di misure educative e contenitive a costo zero o comunque ridottissimo evitando i costi di gestione di molteplici secondarismi.

Le misure suggerite

Dalla dieta, all’attività fisica, a pratiche che supportano il benessere psico-emotivo, all’igiene del sonno, alla riduzione dello stress e di fattori stressogeni: una azione multidisciplinare su una pluralità di ambiti, comunque riferibili al generale miglioramento dello stile di vita, sembrerebbe in grado di favorire la riduzione del rischio di ipertensione.

Il documento e gli esperti suggeriscono infatti che il controllo della pressione sanguigna, oltre all’approccio con una terapia farmacologica standard e mirata alla specifica condizione clinica, si avvantaggia anche di una dieta sana, astensione dal fumo, limitazione del consumo di alcol, regolare pratica di una attività aerobica e un allenamento per la forza e allenamento isometrico, mantenimento del peso forma.

In relazione alla dieta, il documento suggerisce specifici approcci da adottare nell’assunzione di alcuni alimenti quali il consumo di sodio, potassio, zucchero, fibre, caffè, tè o di particolari modalità di assunzione del cibo come il digiuno intermittente o altre strategie integrate impiegando anche strumenti digitali e tecnologie per favorire e mantenere i cambiamenti comportamentali.

Contribuiscono a migliorare stati ipertensivi anche azioni a beneficio psico-emotivo correlate a pratiche come meditazione, rilassamento muscolare, yoga, tecniche di respirazione profonda che da studi di letteratura, possono non solo contribuire ad abbassare la pressione sanguigna, ma anche favorire una gestione piĂą efficiente dello stress e la migliore qualitĂ  del sonno.

Sarebbe infine necessario, secondo il documento, avviare politiche e interventi istituzionali/governativi per migliorare anche il contesto ambientale: l’inquinamento atmosferico si inserisce infatti fra i fattori di rischio per l’ipertensione.

Il coinvolgimento dei professionisti della salute

Sebbene i cambiamenti nello stile di vita siano efficaci, la loro adozione, implementazione e mantenimento a lungo termine resta ancora un obiettivo da raggiungere, invece fondamentale, specie in specifico setting in cui il contesto ambientale non favorisce uno stile di vita sano.

Un ruolo chiave, sottolinea il documento, hanno i medici invece talvolta poco (in)formati su come assistere e educare al meglio i pazienti a adeguati stili di vita sani, anche nel rispetto delle differenti etnie e culture o in funzione della diversa alfabetizzazione sanitaria in termine di conoscenza, prevenzione e gestione dell’ipertensione.

Da qui la necessità di mettere a punto best pratice e prospettive globali uniche sui modi per implementare questi cambiamenti, differenziate per etnie, fasce età e cluster di popolazione, ad uso degli operatori sanitari e della comunità scientifica primi depositarie e cunsellor di messaggi e comportamenti di buona salute. Compreso contro l’insorgenza dell’ipertensione.

Fonte

Charchar FJ, Prestes PR, Mills C et al. Lifestyle management of hypertension: International Society of Hypertension position paper endorsed by the World Hypertension League and European Society of Hypertension. Journal of Hypertension 2023. Doi: 10.1097/HJH.0000000000003563