ISS-ARTOI: approccio integrato al malato di cancro

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Saranno pubblicate a breve le nuove “Linee guida” della Society of Integrative Oncology (SIO) sull’uso delle medicine complementari nei malati di cancro. Lo ha detto Gary Deng, medico agopuntore del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, uno dei maggiori centri oncologici USA, già presidente della SIO, nel corso della prima conferenza organizzata da Istituto Superiore di Sanità e Associazione ricerca terapie oncologiche integrate. Un evento internazionale dedicato alla medicina traslazionale e alle terapie oncologiche integrate, con focus sull’applicazione combinata di metodi chirurgici, farmacologici, complementari, dietetici e psicologici.

L’obiettivo è migliorare le opzioni terapeutiche per una patologia devastante che è una delle prime cause di morte nel mondo industrializzato, ma che ha un grande impatto anche nel Sud del mondo. I nuovi approcci, della ricerca e clinici, mettono a disposizione nuove opportunità in materia di prevenzione e trattamento, ha detto Filippo Belardelli dell’ISS. Infatti se il 60% dei malati di tumore è curabile, di fatto soltanto per il 10% le terapie diventano una realtà.

L’integrazione, ha spiegato il presidente di ARTOI Massimo Bonucci, oltre ad aumentare la percentuale di successo delle terapie oncologiche e migliorare la qualità della vita dei malati, offre un’altra opportunità: le rende economicamente sostenibili.

Gli effetti avversi di chemio e radioterapia, ad esempio, si possono affrontare con sostanze naturali, riducendo tassi di ricovero e spesa sanitaria. Anche l’alimentazione ha un ruolo di particolare rilevo per questi pazienti, poiché alcuni cibi possono modulare la proliferazione cellulare sia in senso positivo sia negativo.

Prevenzione del cancro attraverso diete restrittive o metodi diagnostici innovativi come il Pap Breast; ricerca sul ruolo dei nutraceutici e la loro azione multitargeting sulle cellule tumorali, su sostanze e molecole naturali come curcumina, sulforafano, polidatina, aloe, magnolia; integrazione nei protocolli terapeutici di agopuntura, omeopatia e rimedi antroposofici; frontiere innovative come le nanotecnologie per il rilascio dei farmaci antitumorali e la radiochirurgia, con l’uso del Cyberknife (che consente di inviare alte dosi di radiazioni a bersagli localizzati) sono stati alcuni dei temi dibattuti che apriranno certamente la strada a una maggiore e più concreta collaborazione fra medicina ortodossa e terapie complementari.

 

Mariella Di Stefano