Quando si parla di anoressia si pensa subito al problema che, purtroppo, tocca molte giovani donne. «Esiste anche una forma meno nota e si chiama anoressia neoplastica – spiega il professor Maurizio Muscaritoli, presidente SINuC – Le cellule neoplastiche, infatti, determinano una serie di alterazioni metaboliche che hanno conseguenze a cascata: perdita di appetito, fatigue, perdita di muscolo, di proteine e grasso. Laa malnutrizione calorico-proteica è tra i temi clou del 5° Congresso Nazionale della SINuC perché ha effetti negativi su malattie croniche e soprattutto su quelle oncologiche».

Perché il paziente oncologico perde peso

Come spiega il professor Alessio Molfino, del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione della Sapienza Università di Roma: «Il paziente oncologico riferisce, sin dalla diagnosi in un’altissima percentuale ‘anoressia neoplastica’. Alla riduzione degli apporti energetici e proteici si aggiunge il metabolismo delle cellule cancerose che ‘sottraggono’ nutrimento all’organismo per proliferare. In alcuni studi è stato calcolato che il tumore sottrae dalle 300 alle 500 calorie al giorno e da 15-20 gr di proteine al giorno».

Strategia per un intervento efficace

Per fortuna, esistono delle strategie per intervenire su queste problematiche nutrizionali. «Il gap calorico e proteico, – spiega il prof Molfino – può essere colmato con interventi di ‘counseling nutrizionale’, tra cui piani dietetici personalizzati con alimenti arricchiti. Quando questo non è sufficiente passiamo a strategie di livello superiore, tra cui l’utilizzazione per esempio di supplementi nutrizionali orali».

«La malnutrizione deve essere intercettata tempestivamente e trattata – sottolinea Muscaritoli – e integrata di routine nell’insieme delle cure oncologiche comprese la terapia del dolore, il supporto psicologico e strategie per il miglioramento della qualità della vita. Da diversi studi sappiamo che l’approccio simultaneo di counseling nutrizionale e supplementazione migliora la sopravvivenza e riduce i costi sanitari».