Può la fitoterapia contribuire alla gestione dell’infertilità femminile? Potenzialmente sì, ricorrendo a piante ed estratti selezionati, ricchi di particolari composti polifenolici, come isoflavoni e flavonoidi, e mulitivitaminici. A fare il punto è una review (Female infertility and herbal medicine: An overview of the new findings”), a opera di ricercatori iraniani, uscita su Food Science & Nutrition.

L’analisi

Un totale di 128 articoli estrapolati da diverse banche dati sono stati materia di indagine per arrivare a definire il potenziale impatto di piante naturali nell’approccio all’infertilità femminile, nel 50%, dei casi responsabile dell’incapacità di procreazione nella coppia.

Quali composti sono maggiormente benefici per la salute riproduttiva delle donne? Le evidenze attesterebbero che piante con effetti fitoestrogenici, antiossidanti, vitamine del gruppo B, vitamina D, acidi grassi e altri micronutrienti sarebbero in grado di agire positivamente su alcune problematiche femminili, quali la sindrome dell’ovaio policistico (Pcos), l’insufficienza ovarica prematura (Pof), l’endometriosi, l’iperprolattinemia e la disfunzione ipotalamica, spesso alla base e/o causa di infertilità.

Tali composti sarebbero potenzialmente efficaci sia in monoterapia sia in combinazione con altri trattamenti, rappresentando quindi un supporto, fino all’alternativa a farmaci di sintesi.

Le piante e la loro azione

La fitoterapia svolgerebbe un’azione multidirezionale sulle cause che inducono infertilità, ovvero attraverso l’amplificazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi (asse HPG) e l’interazione con i recettori degli estrogeni (α e β), nella prevenzione di infezioni di diversa origine (batteriche, virali, fungine) contratte per via sessuale e di alcune reazioni infiammatorie, ipersensibilità, disturbi autoimmuni. In ultimo, un pool di piante contenenti gli elementi sopra citati potrebbe predisporre un terreno fertile o comunque contribuire a regolare l’ovulazione, l’impianto, la tolleranza dell’embrione uterino e la maturità fetale.

Lo studio cinese seleziona 11 piante che più di altre potrebbero essere efficaci al contrasto di fenomeno di infertilità, ciascuna con una o più specifiche azioni:

  • Estratto di melograno: i fitoestrogeni contenuti possono da un lato aiutare a controllare i sintomi della PCOS, dall’altro aumentare la produzione di muco, fino ad avviare meccanismi antinfiammatori, a favore anche di maggior successo dell’impianto.
  • Matricaria chamomilla: genericamente nota come camomilla, potrebbe avere un ruolo nella modulazione della secrezione di prolattina agendo sui recettori della dopamina, almeno stando alle evidenze di un piccolo studio randomizzato e controllato condotto su 56 donne con iperprolattinemia idiopatica.
  • Vitex agnuscastus: più specificatamente gli isoflavoni in essa contenuti, contribuirebbero a ridurre il rilascio degli ormoni prolattina e il FSH con una azione benefica sull’asse HPG.
  • Withania somnifera (Ashwagandha): sarebbe efficace nel trattamento di donne con problemi di concepimento.
  • Trifoglio rosso: è ricco di composti fitoestrogenici, questi sarebbero in grado di simulare la produzione di ormoni.
  • Camelia sinensis (tè verde): la sua azione, secondo alcuni studi di letteratura, sarebbe mirata al ripristino della secrezione e alla concentrazione di ormoni sessuali, prevalentemente LH, FSH, estradiolo e testosterone, con evidenti ricadute sul miglioramento delle possibilità e tassi di impianto.
  • Phoenix dactylifera (palma da dattero): favorisce potenza e piacere sessuale e migliora la fertilità femminile. Tali azioni sarebbero riferibili soprattutto alle saponine e all’impatto sul flusso sanguigno verso il sistema riproduttivo femminile, attraverso la liberazione di ossido nitrico (NO) e, dunque la stimolazione dell’asse HPG. Inoltre, in caso di PCOS i composti estrogeno-simili, ridurrebbero il rapporto LH-FSH e il numero di follicoli cistici, modulerebbero favorevolmente la sintesi di estrogeni e androgeni con un aumento del numero di follicoli secondari e antrali. Non ultimo, i composti estrogenici contribuirebbero al controllo della degenerazione del tessuto endometriale, così come delle chiazze necrotiche e dell’iperplasia delle ghiandole endometriali.
  • Cinnamomum cassia e Cinnamomum verum: questi due composti sarebbero in grado di inibire le contrazioni uterine spontanee, potenzialmente anche la secrezione di estrogeni, come anche di agire preventivamente sul rischio di dendometriosi grazie a effetti antiossidanti e antinfiammatori. Non ultimo, da alcuni studi si evincerebbe la capacità del Cinnamomum di modulare l’asse HPG, di aumenta la secrezione degli ormoni gonado-tropinici (GnRH), a favore della produzione di noradrenalina e di NO tramite l’azione di specifici composti come ad esempio il delta-cadinene.
  • Finocchio: i suoi composti influenzerebbero positivamente la modulazione delle vie della steroidogenesi.
  • Estratto di Nigella sativa: svolgerebbe una azione di upregolazione dell’espressione dell’mRNA di geni (Dnmt1 e Hdac1) su base epigenetica e di derivazione materna (Mapk e Cdk1). Tali geni a loro volta avrebbereo effetti benefici sulla riduzione dei ROS, cioè dei radicali liberi responsabili dello stress ossidativo, sia sulla riduzione/soppressione della secrezione di LH ed estrogeni, a favore di un aumento dei livelli di FSH. Tali meccanismi impatterebbero soprattutto sul miglioramento del PCOS.
  • Liquirizia: stimola l’attività dell’aromatasi e degli enzimi 5α- e 5β-reduttasi, implicati nella sintesi e nel metabolismo di androgeni ed estrogeni. L’impiego della liquerizia potrebbe essere ugualmente vantaggioso nella PCOS, in relazione all’azione di fitoestrogeni che inducono l’aromatasi e dalla capacità di inibire 17HSD, azione che contribuiscono al processo di sintesi.

In conclusione

In relazione alle proprietà potenziali emerse, i ricercatori invitano ad avviare ulteriori studi per approfondire aspetti farmacologici, fitochimici e tossicologici di queste piante. In caso di evidenze positive potrebbe rappresentare un “target” per lo sviluppo di nuovi farmacia d azione mirata.

Fonte:

  • Akbaribazm M, Goodarzi N, Rahimi M. Female infertility and herbal medicine: An overview of the new findings. Food Sci Nutr. 2021 Aug 15;9(10):5869-5882.