Associare la radice di liquirizia in polvere a una dieta dimagrante e a uno stile di vita sano potrebbe migliorare alcuni parametri di interesse in caso di steatosi epatica non alcolica nelle donne.
I risultati della ricerca, che ha avuto come oggetto la liquirizia, sono stati pubblicati di recente sulla rivista Phytotherapy Research. Iran, Indonesia, Russia e Arabia Saudita: questi i Paesi coinvolti nello studio intitolato “Effects of licorice root supplementation on liver enzymes, hepatic steatosis, metabolic and oxidative stress parameters in women with nonalcoholic fatty liver disease: A randomized double-blind clinical trial”. Oggetto della ricerca la radice di liquirizia, da sempre utilizzata nelle medicine orientali per curare malattie dello stomaco e del fegato, ma anche per calmare la tosse secca e quella catarrosa. Inoltre, la liquirizia è capace di alzare la pressione: fatto che può essere un effetto collaterale indesiderato o utile per chi soffre di pressione bassa, anche in estate.
I principi attivi della liquirizia e i parametri valutati nelle donne coinvolte nello studio
Sostanze attive di questa radice sono i flavonoidi e la glicirrizina, che sembra avere proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e muco protettive; ai flavonidi sono invece ascritte proprietà antispastiche. Lo studio citato, randomizzato e controllato, valuta gli effetti della radice di liquirizia su alcuni indici epatici: enzimi epatici, steatosi epatica, metablismo e stress ossidativo.
Sessanta le donne che hanno partecipato, tutte con patologia epatica non alcolica (NAFLD). Due i gruppi di lavoro: uno ha assunto 1.000 mg/giorno di polvere di radice di liquirizia e l’altro un placebo per 12 settimane. Gli autori hanno inoltre consigliato alle partecipanti di seguire una dieta dimagrante e uno stile di vita sano per tutto il periodo dello studio. I parametri di interesse e il livello di steatosi epatica sono stati valutati all’inizio e alla fine dello studio. I risultati indicano effetti positivi della radice di liquirizia su queste pazienti. In particolare, si è osservato nelle donne che hanno assunto l’integrazione un miglioramento significativo dei livelli plasmatici di alanina aminotransferasi, indice di danno epatico, di insulina e di malondialdeide, indice di perossidazione, oltre che della resistenza all’insulina. Inoltre, i controlli ecografici hanno indicato miglioramenti anche nella steatosi epatica.
Conclusioni
Ovviamente, questi risultati sono dovuti alla combinazione dell’uso della radice di liquirizia con stili di vita sani e un’alimentazione adeguata: chi presenta un danno epatico dovrebbe di per sé ridurre l’uso di grassi, perché il loro metabolismo è a carico del fegato. Anche in questo caso, come in tanti altri che si concentrano sugli effetti di prodotti vegetali su una patologia, il campione preso in esame è piccolo: ciò riduce, in parte, il peso dei risultati ottenuti. Sarebbe interessante riproporre uno studio simile su un numero maggiore di pazienti con patologia NAFLD. Nel mondo, la prevalenza di questa steatosi è del 25.24%, con grandi variazioni tra i diversi Paesi. In Italia la prevalenza varia tra il 20% e il 40%, essendo maggiore nei soggetti obesi e diabetici; inoltre, nel nostro Paese questa patologia è più frequente nei maschi di 30-40 anni e le donne sono molto meno colpite. Trovare quindi un aiuto anche naturale sarebbe utile.
Studio: Rostamizadeh P, Asl SMKH, Far ZG, Ahmadijoo P, Mahmudiono T, Bokov DO, Alsaikhan F, Jannat B, Mazloom Z. Effects of licorice root supplementation on liver enzymes, hepatic steatosis, metabolic and oxidative stress parameters in women with nonalcoholic fatty liver disease: A randomized double-blind clinical trial. Phytother Res. 2022 Jul 3. doi: 10.1002/ptr.7543. Epub ahead of print. PMID: 35785498.