Il cammino, costante e regolare, più generalmente l’esercizio fisico, potrebbe essere lo “strumento” ad alta efficacia e a basso costo per prevenire l’insorgenza di recidive di lombalgia.

Lo evidenzia uno studio dello Spinal Pain Research Group della Macquarie University, Australia, pubblicato su The Lancet che ha voluto indagare il rapporto costi-efficacia di un intervento accessibile, personalizzato e a basso costo, sulla lombalgia, una patologia altamente incidente in termini di riduzione della produttività, impoverimento sensibile della qualità della vita, elevati costi sociali. Ulteriormente aggravati da potenziali episodi di recidive, ripetuti nel tempo, anche entro l’anno dalla guarigione.

Premessa

Un esercizio fisico “educato”, guidato ad esempio da professionisti esperti come i fisioterapisti, e di facile accesso come una semplice camminata, può contribuire alla prevenzione di recidive di lombalgia, evento che sperimenta circa il 70% delle persone anche a distanza di un anno dalla guarigione, con costi socio-assistenziali anche più elevati del primo “vero” episodio di mal di schiena, e sopperire ad altre forme di trattamento, meno alla portata di tutti per gli oneri economici elevati.

Ovvero il cammino può offrire un buon rapporto costo-efficacia? Su questo quesito è partito il WalkBack, uno studio randomizzato controllato a due bracci, che ha reclutato 701 adulti, di cui la gran parte donne (565, pari all’81%), di età pari o superiore a 18 anni da tutta l’Australia che si erano recentemente ripresi da un episodio di mal di schiena aspecifico, non correlato cioè a una diagnosi specifica, durato per almeno 24 ore.

I partecipanti sono stati candidati a ricevere in modo casuale o un intervento individualizzato e progressivo di camminata e istruzione facilitato, strutturato su sei sessioni accompagnate da fisioterapista nell’arco di 6 mesi o un placebo, ovvero alcun trattamento o alcun trattamento specifico (gruppo di controllo) in un rapporto 1:1.

Il programma di randomizzazione è stato stratificato in base alla storia di più di due episodi precedenti di lombalgia e al metodo di riferimento. Fisioterapisti e partecipanti non erano a conoscenza dell’assegnazione. I partecipanti sono stati seguiti per un minimo di 12 mesi e un massimo di 36 mesi, a seconda della data di arruolamento, con il fine ultimo di soddisfare (oppure no) l’obiettivo dello studio identificato nel numero di giorni alla prima recidiva di un episodio di lombalgia limitante l’attività, raccolto nella popolazione intention-to-treat tramite auto-segnalazione mensile (end-point primario). Mentre il rapporto costo-efficacia è stato valutato dalla prospettiva sociale ed espresso come costo incrementale per anno di vita aggiustato per qualità (QALY) guadagnato.

I risultati

Confermano l’effetto preventivo del cammino sulle recidive della lombalgia. Nello specifico nel gruppo di intervento è stata osservata una azione protettiva verso un episodio di lombalgia limitante l’attività (hazard ratio 0,72 [95% CI 0,60–0,85], p=0,0002) che si è tradotta in 208 giorni (95% CI 149–295) giorni mediani rispetto a 112 giorni (89–140) nel gruppo di controllo. Il costo incrementale per QALY guadagnato è stato di AU$7802.

Qualche criticità rilevata: sebbene il numero totale di partecipanti che hanno sperimentato almeno un evento avverso in 12 mesi fosse simile tra i gruppi di intervento e di controllo (rispettivamente 183 [52%] di 351 e 190 [54%] di 350, p=0·60), si sono registrati un numero maggiore di eventi avversi correlati alle estremità inferiori nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo (100 nel gruppo di intervento e 54 nel gruppo di controllo).

Le ragioni sugli effetti preventivi delle recidive del cammino? Sono ancora da chiarire ma fra le ipotesi in discussione vi è la vantaggiosa combinazione di movimenti oscillatori, carico e rafforzamento delle strutture spinali e dei muscoli, rilassamento e sollievo dallo stress. Senza contare le altre azioni positive sulla salute, in particolare sull’apparato cardiovascolare, l’irrobustimento della densità ossea, il mantenimento di un peso corporeo sano e i benefici per la salute mentale.

Ulteriore valore aggiunto: il cammino consente la programmazione di interventi individualizzati e progressivi di deambulazione che ricadono anche su una “protezione” economica, legata alla necessità di minori costi/interventi assistenziali per periodi più lunghi trascorsi senza dolore che, a cascata, si traducono in maggiore produttività, e minor assenteismo dal posto di lavoro.

Obiettivi futuri

In funzione delle prime evidenze si stima che lo studio possa proseguire valutando la possibilità di integrare l’approccio preventivo strutturato sul cammino nella cura di routine dei pazienti che soffrono di lombalgia ricorrente, ciò a vantaggio sia della popolazione-paziente come anche sul miglioramento generale della salute pubblica e la riduzione dei costi sanitari.

Fonte: Pocovi NC, Lin CWC, French SD et al. Effectiveness and cost-effectiveness of an individualised, progressive walking and education intervention for the prevention of low back pain recurrence in Australia (WalkBack): a randomised controlled trial. The Lancet, 2024, Vol. 404, Issue 10448, p134-144.