L’assunzione giornaliera di integratori di Vitamina D e/o Omega-3 sarebbe in grado di ridurre il rischio di sviluppo di malattie autoimmuni nella popolazione più anziana, con maggiori benefici a partire dal secondo anno di trattamento. Sono le evidenze emerse da uno studio americano, pubblicato dal British Medical Journal
Possono vitamina D e acidi grassi Omega-3, di già comprovata efficacia sulla riduzione dei livelli di infiammazione e il potenziamento dell’immunità, favorire anche il contrasto/controllo di malattie di natura autoimmune, quali ad esempio l’artrite reumatoide, la polimialgia reumatica, la psoriasi e le malattie della tiroide?
Per indagare questa eventuale potenzialità delle due sostanze citate un gruppo di ricercatori americani ha avviato uno studio dedicato (“Vitamin D and marine omega 3 fatty acid supplementation and incident autoimmune disease: VITAL randomized controlled trial”) su quasi 25.900 adulti di età media 67 anni, di cui il 51% donne, intervistati con appositi questionari per raccogliere informazioni circa età, etnia, regione di residenza, reddito, istruzione, stile di vita, peso, ma anche dieta e uso di integratori, nello specifico vitamina D e Omega-3. Sostanze di cui sono stati misurati i livelli ematici al baseline.
I partecipanti allo studio sono stati poi assegnati random al braccio in terapia, destinato a ricevere vitamina D (2.000 UI/giorno) o placebo abbinato e acidi grassi Omega-3 (1.000 mg/giorno) o placebo abbinato. Sono stati inoltre invitati a rendere nota qualsiasi diagnosi di malattia autoimmune per un periodo medio di 5,3 anni.
I risultati
Parlano a favore di Vitamina D e Omega-3, confermandone la capacità di ridurre l’insorgenza di malattie autoimmuni. A riprova i dati: nell’arco dello studio, si sono registrate 123 nuove diagnosi di malattie autoimmune nel gruppo in terapia con Vitamina D e 155 nel gruppo placebo, con un tasso relativo inferiore del 22%.
Mentre nel gruppo trattato con acidi grassi Omega-3 si è osservata la comparsa di 130 casi di nuova malattia rispetto ai 148 del gruppo placebo, con una riduzione non significativa del 15%.
Considerando, inoltre, i casi probabili si è potuto evincere una riduzione significativa del tasso, pari al 18%, dall’impiego di integratori di acidi grassi omega-3 rispetto al placebo e un’interazione significativa con il tempo. Ovvero si sono potuti osservare benefici più evidenti in funzione della durata dell’integrazione, più o meno maggiore. Riferendosi all’ultimo triennio, la ricerca riferisce una riduzione del 30% delle malattie autoimmuni nel braccio di Vitamina D e acidi grassi, rispetto al solo placebo. Un dato di assoluto interezze anche in relazione alla fascia di popolazione considerata.
In conclusione
Lo studio sembra dimostrare che l’integrazione quotidiana con una delle due sostanze per almeno cinque anni, sia in grado di impattare sull’incidenza di malattie autoimmuni, almeno nella popolazione senior con benefici soprattutto a partire e dopo i due anni di integrazione. Tali evidenze, anche in mancanza di opzioni terapeutiche al contrasto di questa classe di patologie, invita ad approfondire e testare l’efficacia di Vitamina D e Omega-3, somministrata a dose e formulazione differenti, con un follow-up più ampio e una diversificazione della popolazione, quali fasce di pazienti più giovani e/o ad alto rischio per malattie autoimmuni.
Fonte:
- Hahn J, Cook NR, Alexander EK et al. Vitamin D and marine omega 3 fatty acid supplementation and incident autoimmune disease: VITAL randomized controlled trial. BMJ 2022, 376 :e066452