La malnutrizione colpisce circa un terzo dei pazienti con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), aggravandone la prognosi e aumentando i costi di gestione. Nonostante l’evidenza scientifica, questo aspetto è ancora poco riconosciuto nella pratica clinica, anche per l’assenza di percorsi strutturati.

Per rispondere a questa criticità, IG-IBD, SINuC e SINPE hanno elaborato un nuovo modello di presa in carico, presentato presso la Camera dei Deputati.

Il “Progetto Ponte”: un modello integrato

Il documento propone l’inserimento sistematico dello screening nutrizionale (es. con MUST) nei centri IBD, la definizione di percorsi assistenziali graduati in base alla gravità della malnutrizione e un’esplicita integrazione della nutrizione clinica nei percorsi di cura. Il progetto si fonda su un’analisi realizzata secondo il metodo del Lean Management, per garantire sostenibilità, fattibilità e coerenza con l’organizzazione territoriale esistente.

Interventi proposti: dalla formazione alla rimborsabilità

Le Società Scientifiche raccomandano cinque azioni prioritarie:

  1. Aumento dei posti in specializzazione per nutrizione clinica;
  2. Inserimento della nutrizione nei curricula di medicina e gastroenterologia;
  3. Obbligo di screening nutrizionale digitale nelle cartelle cliniche;
  4. Inserimento della terapia dietetica nel nomenclatore SSN;
  5. Erogazione gratuita degli ONS (Oral Nutritional Supplements) per pazienti con malnutrizione da MICI.

L’analisi economica: investire per risparmiare

Secondo una valutazione farmacoeconomica del Prof. Paolo Sciattella dell’Università Roma Tor Vergata, il costo medio annuale per un paziente MICI malnutrito supera i 10.800 €, contro i 6.800 € dei pazienti normonutriti.

Nel 2018, solo i ricoveri MICI con malnutrizione sono costati al SSN circa 9 milioni di euro. L’intervento precoce con terapia nutrizionale si configura dunque come un investimento costo-efficace, capace di migliorare gli esiti clinici e ridurre ospedalizzazioni e spesa pubblica.

Nutrizione come terapia: una visione condivisa

Per il Prof. Maurizio Muscaritoli, Presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC), la scarsa formazione nutrizionale nella pratica clinica rappresenta una delle principali barriere, ma anche un’opportunità per intervenire con azioni strutturali. La Dott.ssa Lezo, Presidente Società Italiana Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE) sottolinea come la presa in carico nutrizionale debba diventare un elemento misurabile dei percorsi assistenziali.

Infine, il punto di vista dei pazienti, rappresentato da Vincenzo Florio, Presidente dell’associazione pazienti M.I.Cro Italia ODV, ribadisce il valore della nutrizione come strumento terapeutico fondamentale per ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità di vita.

In conclusione

Il “Progetto Ponte” rappresenta un’iniziativa concreta, clinicamente fondata e sostenibile, che promuove un nuovo standard nella gestione integrata del paziente con MICI e malnutrizione. Il coinvolgimento delle istituzioni e l’approccio multidisciplinare aprono la strada a un cambio di paradigma dove la nutrizione diventa finalmente parte integrante della cura.

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