L’osteocalcina è la principale proteina che nelle ossa lega il calcio: quindi, assumere questo minerale in presenza di bassi livelli di osteocalcina non è determinante per trattare l’indebolimento delle ossa. La menopausa è nota per essere un momento di transizione nella donna che porta anche a un progressivo indebolimento dello scheletro, circa del 2-5% ogni anno, principalmente a causa della ridotta produzione di estrogeni. Come conseguenza, le donne ancora più degli uomini tendono a sviluppare osteoporosi, il che comporta un aumento del rischio di incorrere in fratture ossee per fragilità.

Un recente studio ha valutato l’efficacia del latte di soia fermentato con miele nel contrastare questo processo: a causa di intolleranza al lattosio o scelte di stile alimentare, infatti, sono molte le donne al mondo che non assumono sufficiente calcio dalla dieta.

La soia è nota per contenere oligosaccaridi che stimolano la crescita dei bifidobatteri e può quindi essere considerata, in un certo senso, un probiotico. Inoltre, gli isoflavonoidi al suo interno sono simili in struttura agli estrogeni e quindi hanno il potenziale di ridurre il rischio di osteoporosi. Tutte queste caratteristiche possono essere amplificate tramite la fermentazione che rende gli isoflavonoidi più biodisponibili.

Nello studio gli autori hanno scelto di associare la soia fermentata al miele perché esso stesso è un prebiotico. Le pazienti coinvolte sono state 57, suddivise in 3 diversi gruppi: il primo, di controllo, ha bevuto solo soia (20 donne); il secondo ha bevuto soia fermentata con miele e Lactobacillus casei subsp. casei R-68 (19 donne); il terzo, ha bevuto soia fermentata con miele e Lactobacillus plantarum 1 R (18 donne). In tutti i casi, le donne hanno assunto 100 ml di integratore al giorno.

La fase sperimentale è durata 90 giorni. Le partecipanti sono state quindi sottoposte a esami del sangue per valutare la concentrazione media di osteocalcina prima e dopo l’assunzione di integratore e i livelli di osteocalcina nel siero sanguigno dopo i 90 giorni di intervento. I risultati hanno indicato nel latte di soia fermentato con miele e con Lactobacillus plantarum 1 R lo strumento migliore per ridurre i livelli di osteocalcina nel sangue, il che significa che questa proteina resta nelle ossa a svolgere il proprio compito di rinforzante. La soluzione con Lactobacillus casei subsp. casei R-68 si è invece dimostrata valida nel ridurre i livelli di colesterolo.

Questi risultati sono senza dubbio interessanti, ma gli autori pensano sia necessario condurre un ulteriore studio, questa volta randomizzato controllato e con un campione più ampio di donne in menopausa, per confermare l’efficacia del latte di soia fermentato con miele e Lactobacillus plantarum 1 R. Lo studio è stato condotto dal Public Health Program e dalla Facoltà di Agricoltura dell’Università di Riau, in Indonesia, e dall’Istituto di Biotecnologie Molecolari e Industriali e dall’Istituto di Analisi e Tecnologie Alimentari della Lodz University of Technology, in Polonia.

Fonte:

  • Desfita, S.; Sari, W.; Yusmarini, Y.; Pato, U.; Zakłos-Szyda, M.; Budryn, G. Effect of Fermented Soymilk-Honey from Different Probiotics on Osteocalcin Level in Menopausal Women. Nutrients 2021, 13, 3581. https://doi.org/10.3390/nu13103581