Musica e autismo. Una giornata dedicata

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Le proprietà terapeutiche della musica sono state al centro del convegno “Musica e Autismo”, organizzato dallo studio di comunicazione italo-giapponese Veronesi & Namioka in collaborazione con la Fondazione Pavarotti e la Fondazione Fornino Valmori, a Forlì il 16 novembre.

Nicoletta Mantovani Pavarotti e Vincenzo Fornino

Presenti all’evento i sindaci di Bertinoro, Gabriele Fratto, e di Forlimopoli, Mauro Grandini, con il presidente della commissione sanità della Regione Emilia Romagna Paolo Zoffoli insieme alle autorità civili e militari.

Gli effetti benefici della musicoterapia

Ad aprire i lavori del convegno, Piero Antuono, professore di neurologia e biofisica direttore del centro di ricerca sulla demenza presso il medical college di Wisconsin negli U.S.A. Il suo intervento ha calamitato l’attenzione del pubblico, raccontando come e cosa la musica attiva a livello cerebrale, in particolare nell’ambito dell’autismo. «Alla domanda se la musicoterapia funziona con l’autismo», risponde Antuono, «possiamo dire che su 10 studi che coinvolgono 165 bambini dai 4 agli 11 anni, i risultati ottenuti secondo la loro significatività statistica indicano che la musicoterapia aiuta l’interazione sociale, la comunicazione verbale, elimina l’apatia o aumenta il desiderio di cominciare attività motoria, oltre a una reciprocità emotiva e sociale (inesistente prima dell’ascolto della musica) aumentando nel contempo la comunicazione non verbale.

Musicoterapia come valido intervento clinico

L’aspetto importante da evidenziare, rispetto ai risultati delle ricerche svolte nel 2006, quando è stata realizzata una pubblicazione sulla correlazione tra musicoterapia e autismo, è che in quelle svolte successivamente, nel 2014, risulta abbastanza evidente che la musicoterapia dovrebbe essere applicata clinicamente dai medici come intervento valido per cercare di risolvere i problemi che i bambini o gli adulti hanno con l’autismo». A seguire, l’intervento di Giorgio Pini, neuropsichiatra infantile, già direttore del’Asl di Viareggio, esperto nella sindrome di Tourette e dello spettro autistico.

Dare e ricevere emozioni con la musica

Significativa la testimonianza di Nicoletta Mantovani Pavarotti durante la seconda parte del convegno: «Grazie per avermi regalato una giornata straordinaria, che solitamente sono rarissime, straordinaria perché? Perché ricca di emozione, tra l’altro in un centro dove si cerca di tirare fuori l’emozione dai ragazzi dandone tanta. Grazie perché ho potuto vivere un entusiasmo vero, puro, dettato dall’amore di chi ha creato questo centro, da tutti gli operatori, che continuano a rendere questo posto un’eccellenza non solo regionale ma italiana vorrei dire a livello mondiale dove i ragazzi crescono ogni giorno di più, facendo crescere a loro volta anche chi lavora con loro».

Dulcis in Fundo, i ragazzi autistici della Fondazione Fornino Valmori Stefano Russo, Leo Veronesi, Andrea Versace, diretti dal musicista Gregor Ferretti si sono esibiti nell’esecuzione del brano di Vasco Rossi “Un Senso” accompagnati al pianoforte dal maestro Andreoli della Fondazione Pavarotti e dai tenori Jenish Ismanov e Davide Verde della Fondazione Pavarotti. A seguire Damiano Tercon si è esibito nel canto lirico di “O Sole Mio” accompagnato dal maestro Andreoli.