L’osteoartrite è una patologia cronica a progressione invalidante che può dare dolore intenso e disabilità funzionale che impatta sulla vita del soggetto in modo differente a seconda della sede colpita. Al momento le possibilità terapeutiche i pazienti che ne sono affetti spaziano dall’uso di antidolorifici alla fisioterapia, passando per i trattamenti fisici e le infiltrazioni. Da tempo si sta però cercando una connessione tra alimentazione e patologia articolare che possa supportare gli altri interventi terapeutici.

Una recente revisione narrativa dell’Università di Torino, condotta in collaborazione con l’Università di Bologna e la Società Italiana di Nutraceutica (SINut), ha raccontato quali sono i principali meccanismi molecolari alla base dell’azione dei nutraceutici ad azione condroprotettiva. La questione, sottolineano gli autori, è che nonostante i tanti studi presenti in letteratura ci sono poche indicazioni sugli effetti collaterali e anche scarsi risultati statisticamente significativi. Ragione per cui questi prodotti sono ancora poco utilizzati nella pratica medica.

Quali nutraceutici per l’osteoartrite

Glucosamina e condroitina sono nutraceutici utilizzati nei pazienti con osteoartrosi perché hanno azione antinfiammatoria che si traduce in una riduzione del dolore e nella protezione delle cartilagini. Questi prodotti, inoltre, sembrano avere proprietà antiossidanti, messe in luce da vari studi in vitro, e rigenerative del tessuto, come evidenziato invece in una serie di studi in vivo. Per quanto riguarda la sicurezza, questa è assicurata se l’assunzione dei nutraceutici non è troppo prolungata nel tempo. Gli autori sottolineano comunque che, una volta usati nella pratica clinica, gli effetti osservati in vitro e in vivo su modelli animali sembrano essere più blandi. Occorrono quindi ulteriori approfondimenti.

Un altro interessante candidato all’uso in clinica su soggetti con osteoartrosi è il metilsulfonilmetano, un composto sulforato che dovrebbe agire, da test in vitro e su modelli animali, da regolatore delle interleuchine infiammatorie, riducendo il fenomeno alla base della patologia. Anche in questo caso, i dati su “uomo” sono davvero pochi e per di più spesso i soggetti coinvolti negli studi assumono anche condroitina e glucosamina in conteporanea. In questo caso, invece, il profilo di sicurezza è attestato dalla Food and Drug Administration.

Altro nutraceutico usato in questi casi è il collagene. Qui i dati sono più certi: assunto in forma di peptidi per aumentarne la biodisponibilità, questo prodotto migliora il dolore e sembra ridurre al contempo la progressionde della degradazione articolare. Il tutto con un profilo di sicurezza alto. Certo, gli autori sottolineano l’esigenza di condurre altri studi per capire come usare il collagene in ambito medico, con quali posologie e per quanto tempo.

Per quanto riguarda l’acido ialuronico, gli studi a disposizione non sono di grande qualità: spesso mancano i controlli, la somministrazione dura poco tempo, gli stessi campioni sono di piccole dimensioni. Inoltre, le forme di acido ialuronico utilizzate negli studi sono molte, il che rende difficile trarre conclusioni.

Per quanto riguarda le vitamine, la vitamina C è riconosciuta dalla stessa Efsa per favorire la produzione di collagene nativo, ma non c’è certezza che possa anche prevenire l’osteoartrosi. Tuttavia, può essere usata come prevenzione primaria, soprattutto in virtù del fatto che è utile anche per altre funzioni corporee. La vitamina D ha invece un ruolo chiave nella protezione delle ossa in generale e, quindi, sarebbe da integrare nella dieta degli anziani che ne siano carenti, a prescindere dal ruolo nell’osteoartrosi, anche se ci sono alcuni indizi che la indicano come potenziale aiuto.

Gli autori portano infine alcuni esempi di altri nutraceutici per i quali occorre certamente condurre ulteriori studi, ma che sembrano essere utili nella prevenzione delle cartilagini articolari: avocado, Boswellia serrata, curcumina, ginger e Omega-3 sono alcuni esempi.

Fonte:

  • Colletti A, Cicero AFG. “Nutraceutical Approach to Chronic Osteoarthritis: From Molecular Research to Clinical Evidence”. Int J Mol Sci. 2021 Nov 29;22(23):12920. doi: 10.3390/ijms222312920. PMID: 34884724; PMCID: PMC8658017.