Preziosi per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, tra le altre. Sono caratteristiche che appartengono agli Omega-3, una famiglia di acidi grassi polinsaturi n-3 (PUFA), “sfruttate” nel trattamento di un’ampia varietà di malattie croniche, cardiovascolari nello specifico.

Vi è recente evidenza che tali proprietà potrebbero essere vantaggiose anche nel miglioramento delle performance atletiche e nel recupero del post esercizio, in cui gli Omega-3 sembrerebbero in grado di contrastare il danno ossidativo indotto da attività sportive ad alta intensità, come quelle di atleti professionisti, ad esempio, e di ridurre altresì i livelli di infiammazione.

Tali proprietà poco chiare fino ad oggi, sono state indagate da ricercatori spagnoli, sulla base delle linee guida PRISMA in Exercise, Rehabilitation, Sports Medicine, and Sports Science (PERSiST) con l’intento di stabilire l’eventuale utilizzo degli Omega-3 come agente di recupero nel post-esercizio e un integratore sportivo per preservare la massa e la forza dei muscoli scheletrici.

Lo studio

Attualmente non esistono prove conclusive sui potenziali effetti degli Omega-3 sui biomarcatori post-esercizio e sulle prestazioni sportive in adulti fisicamente sani. A questo scopo lo studio è stato sviluppato sulla base di una revisione sistematica dei lavori indicizzati in Web of Science, Scopus e Medline pubblicati negli ultimi 10 anni fino al 5 maggio 2024, selezionando articoli originali, in cui l’integrazione di Omega-3 era confrontata con un gruppo di controllo.

Sono stati così estratti oltre 14.900 record e tra questi estrapolati alla fine 13 studi che rispondevano ai criteri di selezione, sebbene variabili nella durata di integrazione da 1 giorno a 26 settimane, e dosi eterogenee.

L’analisi ha consentito di rilevare l’azione positiva degli Omega-3 su diversi parametri considerati, quali la creatina chinasi (CK) e la lattato deidrogenasi (LDH) significativamente più elevate (p < 0,05) nel gruppo di controllo in 3 dei 4 studi, così come i livelli della proteina C-reattiva (CRP) superiori (p < 0,05) in 2 dei 13 studi esaminati.

Mentre il dolore muscolare a insorgenza ritardata (DOMS) ha dato risultati contrastanti, a fronte dell’interleuchina 6 (IL-6) sensibilmente migliorata, fino a una riduzione del 40%, dopo l’integrazione con Omega-3, diversamente dal fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α) che non avrebbe fatto registrare sensibili differenze. Inoltre, si sono osservati benefici dal consumo di PUFA n-3 sulla riduzione di alcuni indicatori di stress ossidativo e nel rapporto tra glutatione (GSH) e glutatione ossidato (GSSG).

I risultati

Le evidenze preliminari sembrerebbero dimostrare il ruolo degli Omega-3 nel ridurre il danno ossidativo, agendo in particolare sulle specie reattive dell’ossigeno (ROS) che possono contrastare la capacità antiossidante dei muscoli in caso di attività fisica intensa, portando a infiammazione e danni cellulari. Eventi potenzialmente controllabili con l’integrazione di omega-3 che oltre a bilanciare la produzione di ROS, sembrerebbe ridurre il danno ossidativo, migliorare il rapporto glutatione/glutatione ossidato (GSH/GSSG), e favorire il recupero muscolare.

Tali evidenze dovranno essere indagate e confermate da ulteriori studi, al fine di arrivare a una definizione in termine di dose e durata degli integratori di PUFA n-3 efficace nel migliorare la risposta infiammatoria post-esercizio, mitigare il danno muscolare e ridurre lo stress ossidativo causato dall’esercizio. Vero è, infatti, che mancano studi che abbiano valutato gli Omega-3 al basale o dopo l’integrazione: fino a dati certi ogni indicazione emersa va, pertanto, considerata con molta cautela.

Fonte: Fernández-Lázaro D, Arribalzaga S, Gutiérrez-Albejón E et al. Omega-3 Fatty Acid Supplementation on Post-Exercise Inflammation, Muscle Damage, Oxidative Response, and Sports Performance in Physically Healthy Adults—A Systematic Review of Randomized Controlled Trials. Nutrients, 2024, 16(13), 2044