Presenti nei pesci grassi (come acciughe, aringhe, sgombro, salmone, sardine, storione, trota e tonno, acido eicosapentaneoico-EPA e acido decosaesaenoico-DHA), oltre che in noci, semi di lino e olio di soia (acido α-linolenico), i grassi polinsaturi Omega-3 sono grassi essenziali, ovvero non possono essere sintetizzati dal corpo umano, ma devono essere introdotti con l’alimentazione.
Gli Omega-3 sono stati riconosciuti dalla Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare come in grado di:
- contribuire al mantenimento di normali livelli di colesterolo nel sangue (ALA-ALA);
- supportare il normale funzionamento del cuore (EPA e DHA);
- favorire lo sviluppo dell’occhio del feto e dei bambini allattati al seno quando ad assumerli è la madre (DHA).
Al momento non vi è certezza che questi grassi polinsaturi essenziali possano avere qualche effetto sui pazienti oncologici. Una revisione inglese pubblicata sulla rivista British Journal of Cancer nel 2020, tuttavia, ha evidenziato l’assenza di un ruolo protettivo svolto da questi grassi sullo sviluppo di tumori.
Per quanto riguarda, invece, il ruolo nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, a questo quesito ha provato a rispondere una nuova metanalisi, condotta da un team cinese e pubblicata su Critical Reviews in Food Science and Nutrition. Per questo lavoro gli autori hanno selezionato solo studi randomizzati controllati, considerati la forma più significativa di ricerca scientifica: in tutto 22, per un totale di 1155 pazienti in chemioterapia, alcuni dei quali sottoposti a nutrizione arricchita di Omega-3.
Gli studi, in particolare, volevano valutare lo stato nutrizionale dei pazienti e gli outcome clinici associati all’uso di questi grassi. La metanalisi dei risultati dei 22 studi ha mostrato nei pazienti che hanno assunto Omega-3 un significativo aumento di peso e una riduzione significativa nel plasma di proteina C-reattiva (CRP), fattore di necrosi tumorale α (TNF- α) e Interleuchina-6 (IL-6). Non solo, a quanto pare l’assunzione di Omega-3 ha anche ridotto l’incidenza di eventi avversi. Nullo invece l’effetto sui valori plasmatici di albumina.
Dati questi risultati, gli autori affermano con certezza che l’uso di integratori orali arricchiti di Omega-3 migliora lo stato nutrizionale dei pazienti oncologici durante il periodo di trattamento chemioterapico, modificando in meglio anche alcuni parametri sanguigni. Lo studio è stato condotto dal National Engineering Research Center for Functional Food in collaborazione con il Collaborative Innovation Center of Food Safety and Quality Control, entrambi nella provincia di Jiangsu, oltre che dal State Key Lab of Food Science and Technology e la School of Food Science and Technology ddell’Università della regione di Jiangnan.
Fonte
- Yandan Wang, Ruijie Liu, Ming Chang, Wei Wei, Yiwen Guo, Qingzhe Jin & Xingguo Wang (2021) Does omega-3 PUFA-enriched oral nutritional intervention benefit cancer patients receiving chemo (radio) therapy? A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials, Critical Reviews in Food Science and Nutrition, DOI: 10.1080/10408398.2021.1984199