Novità, positive, per il comparto omeopatici. Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende produttrici e distributrici di medicinali omeopatici e antroposofici in Italia, esprime soddisfazione per il Decreto Tariffe, sostenuto dal Ministero della Salute, di prossima entrata in vigore e che dà respiro e sostegno a un settore importante in Italia.
Terzo mercato, quello degli omeopatici, dopo Germania e Francia, con circa 25 piccole, medie imprese (PMI) produttrici di omeopatici, distribuite sul territorio nazionale, oltre 250 milioni di euro di fatturato annui, più di 2.000 addetti con diverso ruolo, mansione e expertise, 10 milioni di italiani che su indicazione di 20.000 medici e/o consiglio dei farmacisti scelgono la medicina omeopatica per il proprio benessere e salute.
Cosa stabilisce il decreto
Sono due le novità di maggiore rilievo per il comparto e riguardano come anticipa la denominazione del decreto stesso, alcuni aspetti economici attinenti ai farmaci omeopatici e all’intera filiera.
Gli omeopatici in commercio, in tutte le loro declinazioni saranno oggetto di una rimodulazione tariffaria, con una riduzione del prezzo alla vendita di circa 70% a beneficio dunque del consumatore.
Tali riduzioni economiche, che riguarderanno sia variazioni e rinnovi della gamma degli omeopatici presenti sul mercato fin dal 1995 (art. 20 Dlgs 219/2006) hanno due principali obiettivi: sostenere la peculiarità di questa tipologia di rimedi che, per quanto rappresenti solo per lo 0,6% del mercato farmaceutico in Italia è caratterizzata da un numero estremamente elevato di referenze, e dall’altro consentire l’eventuale sviluppo di nuove soluzione per la cura e il benessere della persona, al pari di quanto avviene in altriPaesi europei (Francia, Germania, Spagna, Irlanda), senza la pressione economica, diversamente non sostenibile dalle PMI italiane.
Novità anche per i produttori
Le PMI, che costituiscono la maggioranza delle aziende sul totale nazionale, potranno infatti godere di uno sgravio del 25%: una “novità” che incontra le esigenze del tessuto imprenditoriale omeopatico italiano.
Ciò consentirà alla filiera di proseguire nel proprio operato, altrimenti critico anche in funzione dei rincari di energia e costi di produzione così come delle caratteristiche intrinseche dei farmaci e dei volumi di vendita, tali da non poter competere con l’industria farmaceutica tradizionale.
La soddisfazione di Omeoimprese
L’Associazione di categoria esprime soddisfazione per il nuovo Decreto Tariffe, percepito come un’apertura alla collaborazione da parte del Ministero della Salute e, più in generale, dal Governo Meloni che si è seduto al tavolo con una parte del tessuto imprenditoriale farmaceutico per ascoltare le esigenze del comparto e arrivare ad un accordo.
Insomma il decreto, secondo Omeoimprese, sostiene da un lato la filiera e dall’altro tutela il principio di libertà terapeutica del cittadino.