In modo occasionale o continuativo. Nel mondo l’omeopatia è scelta dal 57% della popolazione quale rimedio per prendersi cura del proprio organismo e/o trattare piccole problematiche di salute.

A condizionare la frequenza o la modalità d’uso competono fattori culturali, l’interesse verso le medicine complementari, aspetti produttivi o altro. Lo attesta una indagine di Toluna Harris Interactive per Boiron condotta su un campione di 14.340 persone in 14 Paesi, tra cui l’Italia.

Il campione di indagine

Francia, Spagna, Italia, Germania, Stati Uniti, Canada, Colombia, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e India: sono questi i paesi in cui è stata indagata la predisposizione o l’abitudine a ricorrere all’omeopatia come soluzione nella gestione di alcune problematiche di carattere generale.

È emerso dall’indagine che nel mondo il 57% delle persone ha utilizzato l’omeopatia nel corso della propria vita e il 55% prevede di farne uso in futuro, considerando i medicinali omeopatici sicuri, cioè privi di effetti collaterali perché derivati da composti di origine naturale.

L’indagine che si è focalizzata sui precedenti 12 mesi, attesta che in media il 48% delle persone ha utilizzato i rimedi omeopatici regolarmente o occasionalmente. 

Le influenze

Non vi è un utilizzo omogeneo e eterogeneo dell’omeopatia, le variabilità da paese a paese, anche nella frequenza, dipendono alcuni fattori: ad esempio è più largamente impiegata in India (78%), Colombia (71%) e Francia (59%) rispetto all’Europa in cui le percentuali d’uso, vicine al 50%, si rilevano in Germania, Italia, Bulgaria e Romania. Tra i valori più bassi il 27% del Canada.

Ciò è imputabile ad esempio alla storia e alla diffusione dell’omeopatia, al numero di aziende produttrici di medicinali omeopatici, all’interesse verso le medicine complementari, al funzionamento del sistema sanitario del paese o ai singoli professionisti che prescrivono o no, l’omeopatia.

Vi è, fra coloro che la utilizzano, un apprezzamento generale all’omeopatia che si assesta in media all’82%, nei diversi paesi considerati, con percentuali comunque mai sotto il 75%, ad eccezione del Canada.

Con uno sguardo al contesto europeo, nella maggior parte dei paesi, più di 8 persone su 10 si dichiarano soddisfatte dei medicinali omeopatici, versus Usa e Colombia dove il dato sale a 9 persone su 10, con picchi del 95% in India. Vi è quindi una inclinazione generale a continuare (75%) o a farne un uso più frequente anche in futuro, dichiarato da più di 1 persona su 2.

Gli impieghi

L’omeopatia è tendenzialmente adatta a tutti: donne in gravidanza, bambini anche molto piccoli, anziani politrattati e con diverse modalità di impiego. Tra queste la gestione della salute dei bambini, in cui l’omeopatia rappresenta un trattamento di elezione, le malattie croniche come allergie, eczema, sinusite, e dopo un trattamento inefficace.

In alcuni paesi viene impiegata anche per il recupero post attività sportiva, soprattutto negli Stati Uniti, Colombia, Italia e Spagna.

La scelta dell’omeopatia infine è guidata da diverse ragioni: la base naturale del prodotto (51%), la volontà di evitare farmaci chimici (44%), la superiorità stimata dell’omeopatia rispetto ad altre soluzioni/rimedi (35%), l’efficacia dei farmaci omeopatici (32%). 

Il referente

Nell’80% dei casi, coloro che ipotizzano di utilizzare l’omeopatia in futuro, si rivolgeranno per un consiglio a professionisti della salute: al farmacista in Francia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, al Medico di Medicina Generale in Romania, Bulgaria, Polonia e Italia, al Medico omeopata in Colombia, India e Spagna, a Internet per informazioni o acquisti di medicinali omeopatici negli Statu Uniti.