Infezioni, disturbi muscolo-scheletrici, malattie infiammatorie e vascolari: sono oltre 100 le patologie per le quali è stata dimostrata l’efficacia dell’ossigeno ozonoterapia, da sola o in combinazione con le terapie farmacologiche per potenziarne i benefici.

Oggi la speranza è che tale terapia possa essere utilizzata anche per contrastare l’antibiotico resistenza: è al via un protocollo di sperimentazione tra la Società Scientifica Internazionale di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, presentato in occasione del recente VI Congresso Internazionale di Ossigeno Ozono Terapia.

Come funziona

L’applicazione dell’ozonoterapia si basa sua una miscela di ossigeno e ozono, somministrata secondo specifici protocolli stilati dalla SIOOT e validati dal Ministero della Salute che agisce stimolando il sistema immunitario e aumentando le capacità antiossidanti delle strutture cellulari, proteggendo così l’organismo da fenomeni infiammatori e degenerativi.

Oltre alle patologie precedentemente citate, l’ozonoterapia è stata utilizzata con successo per il trattamento dell’infezione da Sars-Cov-2, successivamente applicata nel long-Covid. Recenti importanti studi scientifici sembrano aprire alcune indicazioni anche nel contrasto all’antibiotico-resistenza e in ambito oncologico.

Di che si tratta

«L’ozono è un gas naturalmente presente nel nostro organismo – spiega Marianno Franzini, presidente sezione internazionale SIOOT e presidente del Congresso – che ha il compito di difenderlo dall’attacco di virus e batteri. La sua capacità di dissolversi in breve tempo in ambiente acquoso, come è il corpo umano, ne ha consentito l’impiego anche a scopo terapeutico, miscelato con l’ossigeno. Evidenze supportate da un’ampia letteratura scientifica e dalla pratica clinica hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia dell’ozono terapia per trattare molteplici condizioni patologiche, come il dolore, sia cronico, sia articolare, dal mal di schiena dovuto a ernia del disco e protrusioni, a reumatismi e artrite. L’ozonoterapia è ampiamente utilizzata anche per il trattamento di problemi circolatori, nelle ulcere cutanee e arteriopatie periferiche, così come nel recupero post infarto. Ciò grazie all’azione benefica sul microcircolo, che conferisce una maggiore elasticità e plasticità a capillari, vene e arterie, migliorando anche la capacità dei globuli rossi di trasportare l’ossigeno verso i tessuti». 

Un promettente ambito di applicazione

È rappresentato dal possibile utilizzo dell’ossigeno ozono terapia nel trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti, un serio problema di salute pubblica che interessa da vicino l’Italia, dove la resistenza antimicrobica (AMR) rimane tra le più alte in Europa, con 11.000 morti l’anno. Perché l’ozono?

È il più potente antivirale, antibatterico e antimicotico esistente in natura, non introduce alcun tipo di meccanismo biologico che permette ai germi di resistere alla sua azione sinergica con il sistema immunitario, ed è privo di effetti collaterali.

Da qui l’alleanza tra SIOOT e Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, intenzionate a avviare uno studio clinico multicentrico per valutarne l’efficacia dell’ossigeno ozonoterapia in combinazione con le terapie antibiotiche tradizionali nelle infezioni sostenute da germi antibiotico resistenti, Lo studio coinvolge una decina strutture ospedaliere in Italia.

L’avvio dello studio

«Il protocollo di sperimentazione controllata parte dall’evidenza di dati molto interessanti sull’utilizzo dell’ozonoterapia per il trattamento delle infezioni, e in particolare quelle correlate all’antibiotico resistenza – aggiunge Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Medicina preventiva, Università Cattolica dl Sacro Cuore di Roma – con l’intento di offrire ai professionisti sanitari e ai pazienti uno spettro di tecnologie più ampio rispetto a quello attuale. Ovvero l’obiettivo è di poter disporre di terapie più efficaci, non invasive e prive di effetti collaterali, che garantiscano, insieme ad altri presidi terapeutici, migliori risultati assistenziali, contribuendo a contrastare una delle principali minacce per la salute globale».