Eterni Peter Pan. Si può ed è giusto rincorrere l’eterna giovinezza e prolungare le aspettative di vita? La scienza, al riguardo, non ha dubbi: sì, è un obiettivo possibile. Lo sostengono i 60 ricercatori, nazionali e internazionali, l’eccellenza degli esperti in tema di longevità e silver age, convocati al “Milan Longevity Summit” (14-27 marzo).

Un evento, presentato il 21 marzo a Palazzo Marino a Milano, in cui le grandi personalità della scienza, dell’industria e della cultura milanese, si confrontano e condividono le ultime evidenze della ricerca; affrontano l’impatto delle tecnologie, strumento per favorire un invecchiamento più in salute; discutono sulle implicazioni che il prolungamento della vita avrà sulle scienze della vita, sugli aspetti sociali, economici, culturali e formativi, sulle relazioni, la mobilità, l’assetto urbano, l’impiego del tempo libero in età pensionistica. 

Il Summit

Una pluralità di eventi, policentrici – presso MEET Fondazione Cariplo, Teatro Parenti e Università Statale – aperti al pubblico, totalmente gratuiti, che hanno l’obiettivo di disseminare la scienza a tutta la popolazione, dai giovani alla silver age, con un linguaggio fruibile per arrivare a tutti, dall’addetto ai lavori, alla persona comune che non ha una preparazione scientifica.

È l’occasione per apprendere i segreti e le strategie per ridisegnare la longevità, in maniera responsabile, partendo dalla corretta prevenzione, “riscrivendo il tempo”, secondo il claim dell’evento, e invertendo il corso dell’orologio biologico.

Il Summit, organizzato da Brain Circle Italia, Associazione no profit per la divulgazione delle ricerche più all’avanguardia nel campo delle neuroscienze, fondata da Viviana Kasam, con la collaborazione delle eccellenze milanesi e con il sostegno del Comune di Milano e di Regione Lombardia, conferma Milano, punto di riferimento per la comunità scientifica e per il mondo della ricerca a livello internazionale. 

Milano, capitale della scienza

Non solo per la decina di giorni in cui ospita il Summit. «Milano, città aperta e innovativa, da sempre è un polo di richiamo e di eccellenza – dichiara in apertura il Sindaco Giuseppe Sala – per il mondo della scienza e della medicina. A Milano hanno sede alcuni dei migliori ospedali nazionali, nelle sue Università, sorte negli ultimi 150 anni, si sviluppano grazie a menti illuminate, studi all’avanguardia. Milano conferma, con questo evento, la sua vocazione a guardare avanti, capace di elaborare strategie e soluzioni innovative per valorizzare e interpretare i cambiamenti. La “nuova” longevità è fra questi, segnando una rottura rispetto al passato: l’allungamento della vita media è la più grande trasformazione vissuta dall’umanità a cavallo tra il ‘900 e il secolo in corso». 

Ed è destinata a non arrestarsi: secondo i dati Istat, le aspettative di vita alla nascita nel 2022 sono stimata in 80.5 anni per gli uomini e 84.8 per le donne; oggi infatti, il 24% dell’intera popolazione è over 65 e il 7.7% è ultra 80enni.

Secondo il World Social Report 2023 delle Nazioni Unite, entro il 2050, il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni raddoppierà; in cifre oltre 2 miliardi di persone avranno superato questa soglia anagrafica. L’Italia, con i suoi numeri, è il paese UE con la popolazione più anziana: Milano ne ha consapevolezza e si prepara a guidare questa nuova sfida, pronta all’evidenza che nel prossimo decennio la società sarà rivoluzionata dalla massiccia presenza di persone ottuagenarie, perché no anche centenarie. Un traguardo cui possono contribuire tecnologie, stili di vita, specifici comportamenti. 

«C’è fermento – prosegue il Sindaco – in tutte le componenti della società nel capire come gestire il “fenomeno longevità” in termine di domande, richieste della popolazione, nuovi bisogni ai quali la politica dovrà trovare e dare risposte in tema di welfare, in maniera specifica, e nella sua globalità. Per sostenere una società sempre più longeva c’è bisogno di un nuovo pensiero, la aging intelligence, il cui l’obiettivo sarà massimizzare la “produttività” e il cambiamento generato da una vita più lunga. Occorrerà investire mezzi e risorse nel welfare per rispondere a una società che sarà composta nei prossimi decenni da 5 generazioni rispetto alle 3 attuali (gioventù, maturità e vecchiaia)».

Oltre ai temi stringenti della sostenibilità, da qui e per il futuro, dovrà essere data attenzione alla pluralità delle generazioni, le quali devono combinarsi, interagire, richiamando le istituzioni a una visione non come di singole entità ma come parte di un tutt’uno. «Ciò impone un cambiamento radicale – conclude Sala – che deve essere promosso dalle istituzioni pubbliche, in sinergia con l’economia privata e il terzo settore e in collaborazione con la scienza e le istituzioni accademiche».

Il Summit è un primo esempio: «Siamo di fronte a quella che definisco la “Longevity Rush” – aggiunge Kasam – analoga alla corsa dell’oro di inizio del secolo scorso. La formula originale del nostro evento è affrontare a 360° il tema della longevità, coinvolgendo i più prestigiosi scienziati internazionali e il mondo accademico italiano, le più importanti realtà milanesi che operano in ambito di longevità, le aziende, gli operatori socio-economici, i decision maker e le istituzioni».

“Una Grande Vita”

La presentazione del Summit è stata occasione anche per omaggiare le grandi personalità della scienza, dell’industria, della cultura milanese che con la loro visione, il loro impegno e la loro esistenza, hanno testimoniato e continuato a dimostrare che l’età può essere solo un dato anagrafico.

Hanno ricevuto uno speciale riconoscimento dalle autorità cittadine e dal tessuto milanese per la loro “grande vita”: Liliana Segre, Senatrice a Vita e testimone attiva della Shoah che ha tratto forza dalle sue esperienze di vita per dare un contributo al Paese e a tutta l’umanità con fermezza di principi, tolleranza, civiltà, senso responsabilità e rispetto dell’alto, la quale ha dichiarato: «finché il cervello funziona anche la vita resta integra»

Giuseppe Guzzetti, avvocato, politico e filantropo che con coerenza, senso di responsabilità attenzione ai più deboli e ai più fragili ha speso la sua vita per costruire una società più giusta, ha affermato: «per arrivare all’anzianità bisogna difendere l’infanzia. Si nega l’infanzia ai bambini che non hanno scuola, a coloro che vivono nella povertà e miseria e nelle famiglie sfasciate. Per avere una buona anzianità abbiamo il dovere di costruire il futuro a questi bambini»; 

Piero Bassetti, politico e imprenditore, Presidente della Fondazione Giannino Bassetti che esprime la sua visione sul futuro: «ritengo che sarà complesso e quanto più ne capiremo, tanto meno ne soffriremo». Lui, innovatore e avanguardista, il primo a portare la rete informatica nella pubblica amministrazione ha sempre guardato avanti; 

Natalia Aspesi, giornalista e scrittrice, dalla scrittura ironica e sapiente, capace di raccontare il paese in tutte le sue sfumature con leggerezza anche nella ferocia e con estrema lucidità, ha contribuito a costruire una coscienza civile, esempio spendente per generazioni di giornalisti e giornaliste, di uomini e donne, ha detto: «ho continuato a fare il mio lavoro, nonostante tutto, fregandomene anche dei sentimenti ostili»; 

Silvio Garattini, medico e libero docente in Chemioterapia e Farmacologia, Fondatore dell’istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha portato la ricerca italiana sulla scena del mondo e formato centinaia di ricercatori che raccomanda: «importante è avere buone abitudini di vita che contribuiscono a migliorare il cammino negli anni, mantenere l’interesse verso ciò che piace, aiutando così il cervello a restare in buone condizioni. E, non ultimo, è fondamentale considerare la scienza un investimento, non una spesa, mentre in Italia è negletta»;

Carlo Sini, professore emerito dell’Università di Milano dove ha insegnato Filosofia Teoretica, che con lucidità dichiara: «andando avanti con gli anni si capiscono i propri errori e anche negli anni, contribuire a dare ancora qualcosa di buono a chi ci sta accanto». Ha partecipato all’evento Andrée Ruth Shammah, regista e direttrice del Teatro Parenti, che oltre a ospitare alcuni momenti dell’incontro propone anche tre spettacoli sul tema della longevità, ha letto un messaggio benaugurante del Presidente Sergio Mattarella.