La malattia diverticolare è una condizione dell’apparato intestinale, in particolare del colon, che vede la formazione di piccole sacche che si estroflettono dalla parete intestinale, i diverticoli, appunto. Questi possono infiammarsi e dare manifestazioni cliniche anche gravi. È certo che la presenza di disbiosi può peggiorare l’andamento di questa patologia che è parecchio diffusa, se si pensa che negli Stati Uniti rappresenta la quinta malattia a carico del tratto intestinale per costi diretti/indiretti della Sanità. Le aree del mondo in cui è più diffusa sono Europa, Stati Uniti e Australia, dove colpisce soprattutto il colon sinistro. Nei Paesi poveri e rurali è invece rara e, di solito, colpisce il colon destro. Nell’80% dei casi la diverticolite è asintomatica e i diverticoli vengono riscontrati durante esami prescritti per altre patologie; nel restante 20% invece si hanno sintomi, come dolore, alterazione dell’alvo e meteorismo: questi possono restare “non complicati”, oppure portare a una diverticolite acuta che richiede spesso l’ospedalizzazione. Altre complicanze sono la formazione di acessi, emorragie e perforazioni.
Dato il ruolo del microbiota intestinale nel ridurre l’infiammazione a carico dell’organo, vari gruppi di ricerca si sono concentrati sul ruolo dei probioti nel trattamento delle diverticoliti. Recentemente questi studi sono stati revisionati da un team italiano, afferente a vari enti: l’Ospedale San Raffele di Milano e l’associata Università Vita-Salute, l’Università Cattolica di Roma, l’Azienda Sanitaria Locale di Barletta-Andria Trani e Unimed, l’Università di Humanitas. Al centro della revisione, il probiotico Lactobacillus paracasei CNCM I 1572. Questo è un battere naturalmente presente nell’intestino di individui sani, quindi si suppone che, una volta colonizzato il tratto del paziente, possa restarci a lungo come specie endogena. Il team di ricerca ha quindi rivalutato una serie di studi già esistenti, arrivando a confermare che questo probiotico potrebbe essere un aiuto nella gestione delle diverticoliti. In particolare, nel testo dello studio vengono riportate due esperienze positive. La prima, di Turco et al., dimostra che l’uso di L. paracasei CNCM I-1572 favorisce, in pazienti con diverticolite, un ritorno alle condizioni simil-fisiologiche perché in grado di ridurre la produzione di ossido nitrico, aumento associato alla patologia. La seconda riguarda tre studi in vivo, nei quali il probiota è stato somministrato in combinazione con la mesalazina (ASA), farmaco in grado di ridurre i disturbi infiammatori intestinali. In questi studi, tutti randomizzati e controllati, la sinergia ha permesso non solo di migliorare la condizione intestinale, ma anche di ridurre il rischio di recidiva di sindrome sintomatica non complicata, o SUDD. Ovviamente, siamo solo agli inizi: questa revisione semplicemente avvalla l’utilità di ulteriori studi per indagare al meglio il ruolo di questo ceppo di probioti.
Studio:
- Bretto, E.; D’Amico, F.; Fiore, W.; Tursi, A.; Danese, S. Lactobacillus paracasei CNCM I 1572: A Promising Candidate for Management of Colonic Diverticular Disease. J. Clin. Med. 2022, 11, 1916. https://doi.org/10.3390/jcm11071916