Un rischio triplicato di morte improvvisa del lattante: sono queste le potenziali drammatiche conseguenze che possono derivare dall’uso di snus in gravidanza. Quest’ultimo largamente fumato nei paesi nordici, come Svezia e Norvegia. Le evidenze emergono da un ampio studio condotto presso l’Unità neuropediatrica, Dipartimento di salute delle donne e dei bambini del Karolinska Institutet di Solna in Svezia, pubblicato su Pediatric Research.

Lo snus

È un tabacco macinato fine, disponibile sotto forma di palline di pasta umida o di bustine simili a quelle del tè, molto amato e consumato nei paesi freddi. Di norma questo “fumo”, oltre alla nicotina, contiene anche acqua, cloruro di sodio, umettante per mantenere umida la miscela, bicarbonato di sodio e aromi. Il pH dello snus può variare da prodotto a prodotto, comunque di norma compreso fra 7.8 e 8.5, per accelerare l’assorbimento della nicotina nella mucosa orale.

Della sostanza tuttavia sembrano non essere noti gli importanti fattori di rischio e le conseguenze letali: studi di letteratura dimostrerebbero che lo snus favorisce l’insorgenza di tumori al pancreas e tumori alla bocca, che aumenta il rischio d’infarto e ictus e che consumato in gravidanza impatta sensibilmente sulla salute del feto.

In tale contesto si assocerebbe a un rischio elevato di mortalità post-neonatale, sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) e morte improvvisa e inaspettata del lattante (SUID). In quale misura? Con effetti potenzialmente reversibili? I quesiti sono stati oggetto di uno studio svedese (Association of maternal snuff use and smoking with Sudden Infant Death Syndrome: a national register study) che ha voluto indagare se l’interruzione dello snus prima della prima visita prenatale sia in gradi si influenzare questi rischi.

Le evidenze, emerse dall’analisi di oltre due milioni di bambini nati in Svezia tra il 1999 e il 2019, sembrano dimostrare una riduzione delle probabilità di eventi letali per il lattante laddove la mamma abbia cessato l’abitudine allo snus precedentemente alla prima visita specialistica. Durante questo periodo solo in due casi su 10.000 si è verificata una morte infantile improvvisa, nel sonno senza ragioni apparenti.

Perché indagare sullo snus

Se da un lato è noto che il fumo in gravidanza espone al rischio per morte improvvisa del lattante, dall’altro sono limitate le ricerche che riguardano alcune abitudini tabagiche, fra cui lo snus e/o altri prodotti a base di nicotina, a fronte di prime evidenze secondo cui lo snus fumato in gestazione correlerebbe a un aumento del 70% del rischio di morte infantile nel primo anno di vita, indipendentemente dalla causa, a probabilità triplicate di morte infantile improvvisa. In buona sostanza i rischi associati all’assunzione di snus sarebbero sovrapponibili a quelli del fumo più tradizionale.

In conclusione

Gli autori esprimono preoccupazione, funzionale sia al drammatico aumento dell’uso di snus nelle giovani donne fertili in Svezia, e della popolarità acquisita anche dalle sigarette elettroniche. Da qui la necessità di informare le future gestanti del potenziale rischio per feti e neonati, sia dall’altro per gli esiti dello studio che farebbero ritenere anche lo snus, corresponsabile per un elevato rischio di SIDS e SUID. Rischio che può essere stoppato con la cessazione all’uso in epoca prenatale.

In Italia

Quale rischio corrono le donne italiane? Apparentemente alcuno, visto che l’importazione di snus è vietata dalla normativa vigente in quanto il prodotto, contenente sostanze cancerogene e nicotina, è ritenuto dannoso per la salute. Poiché la prevenzione comincia dalla conoscenza e informazione, ecco che cerchiamo di fare loro un buon servizio.

Fonte

  • Gunnerbeck A, Lundholm C, Rhedin S, Mitha A, Chen R, D’Onofrio BM, Almqvist C. Association of maternal snuff use and smoking with Sudden Infant Death Syndrome: a national register study. Pediatr Res. 2023 Feb 9.