In uno studio su vitamina E e rischi associati a obesità e stress ossidativo, la supplementazione ha ridotto il danno al DNA e ha determinato effetti organo-specifici sull’espressione e metilazione di MLH1 e Dnmt1.
L’obesità è associata a infiammazione di basso grado, aumento della produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e danni al DNA. La supplementazione con antiossidanti potrebbe quindi migliorare il danno al DNA e supportare la regolazione epigenetica dei processi di riparazione dello stesso.
Con lo scopo di indagare questi specifici effetti sul DNA e sulle vie epigenetiche, ricercatori associati al Department of Nutritional Sciences dell’Università di Vienna hanno realizzato sperimentazioni su animali (topi maschi C57BL/6J) nutrendoli con una dieta a elevato contenuto di grassi (HFD) o con una di controllo (CD), con e senza supplementazione di vitamina E (4,5 mg/kg di peso corporeo) per un periodo di quattro mesi.
Gli sperimentatori hanno poi valutato Il danno al DNA, la promozione della metilazione del DNA e l’espressione genica di Dnmt1 e di MLH1 (coinvolti nella riparazione del DNA) nel fegato e nel colon. Il danno al DNA è stato misurato mediante elettroforesi su gel a cella singola (SCGE), mentre la metilazione del DNA è stata analizzata con sequenziatore PyroMark (dopo conversione con bisolfito del DNA) e, infine, l’espressione dei geni candidati è stata analizzata attraverso cDNA (DNA complementare ottenuto da RNA attraverso retrotrascrizione).
Risultati dello studio su vitamina E e rischi associati a obesità e stress ossidativo
Dalla sperimentazione è emerso che la dieta ad elevato contenuto di grassi ha determinato cambiamenti organo-specifici con danno al DNA, gene di riparazione MLH1 e gene Dnmt1, epigeneticamente importanti. La vitamina E ha poi ridotto il danno al DNA (p<0,05) e ha determinato effetti organo-specifici sull’espressione e metilazione di MLH1 e Dnmt1 (p<0,01).
La differenza organo-specifica degli effetti misurati potrebbe essere dovuta a specificità tissutale, a diverse vie metaboliche e, soprattutto, a una maggiore biodisponibilità di vitamina E nel colon (organo principale di transito) rispetto al fegato che dipende da ulteriori fattori di trasporto, metabolizzazione e altro.
Secondo gli autori, i risultati ottenuti suggeriscono che la supplementazione con antiossidanti epigeneticamente attivi, e con vitamina E in particolare, dovrebbe essere sviluppata come prevenzione efficace dei rischi per la salute causati dall’obesità e dallo stress ossidativo.
Remely M, Ferk F, Sterneder S, Setayesh T, Kepcija T, Roth S, Noorizadeh R, Greunz M, Rebhan I, Wagner KH, Knasmüller S, and Haslberger A. Vitamin E Modifies High-Fat Diet-Induced Increase of DNA Strand Breaks, and Changes in Expression and DNA Methylation of Dnmt1 and MLH1 in C57BL/6J Male Mice. Nutrients. 2017Jun14;9(6).