Le dipendenze da sostanze, più precisamente da droghe quali cocaina, oppioidi, cannabis e alcool, possono trarre beneficio dall’esercizio fisico, introdotto e regolarmente praticato nel percorso di recupero. I maggiori effetti si possono registrare sugli stati psico-emotivi, secondo le evidenze di uno studio della University of Quebec, in Canada, pubblicato su PLoS ONE (Characteristics and impact of physical activity interventions during substance use disorder treatment excluding tobacco: A systematic review).

Migliori probabilità di recupero

Una varietà di disturbi da uso di sostanze sembrano rispondere efficacemente dall’attività fisica, in maggiore misura depressione e l’ansia, il cui rischio si riduce in maniera sensibile. Questo è solo uno dei principali effetti esercitati dalla pratica, emerso da un’analisi sistematica di 43 articoli presenti in letteratura, nello specifico studi controllati randomizzati (81%), studi pre-post (14%) e studi di coorte (5%) che ha coinvolto un totale di 3.000 partecipanti, attuata da ricercatori canadesi.

Gli studi fanno osservare uniformemente un impatto positivo a seguito dell’inserimento in un programma di recupero da dipendenze riferibili a cocaina, oppioidi, cannabis e alcool, di attività fisica di intensità moderata, 3 volte a settimana di circa 1 ora per 13 settimane, includendo variabilmente jogging leggero, allenamento con i pesi, camminata, yoga o ciclismo.

L’esercizio fisico sembra avere una pluralità di azioni, potendo indurre da un lato la cessazione o la sensibile riduzione dell’uso di sostanze, l’esito maggiormente studiato nelle ricerche considerata (21 studi, 49%) che hanno fatto rilevare una riduzione all’uso nel 75% dei lavori, dall’altro miglioramenti significativi sull’aumento dell’umore dopo l’allenamento e, nel tempo, sulla riduzione di ansia e depressione che accompagnano di norma le dipendenze. La capacità aerobica è stato il secondo effetto più studiato (14 studi, 33%), con oltre il 71% degli studi che mostra un generale miglioramento dalla dipendenza.

Il meccanismo di azione

L’esercizio fisico sembra sortire effetti positivi in funzione dell’impatto sul sistema di ricompensa del cervello che “si soddisfa” ogni volta che ottiene ciò che ricerca o che gradisce. Le sostanze, è noto, attivano in maniera esponenziale il sistema di ricompensa con una attivazione della produzione e l’assorbimento di dopamina. In questo processo si inserisce l’esercizio fisico che sembrerebbe alterare l’elaborazione della dopamina maggiormente ricompensata dalla pratica fisica rispetto alle droghe stesse.

Le prime conclusioni, ma non definitive, tenderebbero a far ritenere l’attività fisica uno strumento terapeutico e di efficace recupero nei pazienti con disturbo da uso di sostanze: ipotesi che dovranno essere confermate da studi metodologici più rigorosi.

Fonte:

  • Piché F, Daneau C, Plourde C, Girard S, Romain AJ. Characteristics and impact of physical activity interventions during substance use disorder treatment excluding tobacco: A systematic review. PLoS One. 2023 Apr 26;18(4):e0283861.