La ricerca ha dimostrato che l’impatto dei rifiuti plastici rappresenta un problema a livello globale, tanto che l’EFSA e l’UE hanno già richiesto una futura valutazione dei potenziali rischi per i consumatori, soprattutto per i prodotti ittici.
Lo studio rileva una contaminazione variabile con dimensioni medie delle microplastiche da 1,51 a 2,52 micron e un intervallo quantitativo medio da 223.000 a 97.800 particelle per grammo di vegetale nella parte edibile rispettivamente di frutta e verdura. È il primo studio che quantifica l’esposizione della popolazione a microplastiche inferiori ai 10 micron mediante l’ingestione di alimenti, recando anche le assunzioni giornaliere stimate per adulti e bambini. Tra i vegetali vegetali analizzati finora ci sono mele, pere, patate, carote, lattuga e broccoli; l’équipe sta ampliando la quantità di alimenti investigati.
Se ulteriori dati scientifici dovessero evidenziare possibili effetti delle micro- e nanoplastiche sulla salute dei consumatori, potrebbero essere intraprese delle misure atte a salvaguardare la salute della popolazione. La Commissione europea, inoltre, sta valutando la possibilità di finanziare ulteriori ricerche sull’esposizione alle micro- e nanoplastiche e sui loro effetti sulla salute nell’ambito del programma Horizon 2020.
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