Un lungo lavoro, durato 10 anni: tanto è stato il tempo necessario agli esperti EFSA per l’aggiornamento dei valori valori di riferimento per l’alimentazione (LARN) di proteine, carboidrati, vitamine e minerali. La revisione è infatti iniziata nel 2009, per dare seguito alla richiesta della Commissione Europea di aggiornare i valori di riferimento dei nutrienti, fermi alle soglie stabilite negli anni ’90.
In particolare, la scorsa settimana sono stati pubblicati i dati relativi a sodio e cloruro:
- per quanto riguarda il sodio, il consumo indicato dall’Agenzia per un individuo adulto è di 2 g/die (valido anche per donne in gravidanza e allattamento). Agnès de Sesmaisons-Lecarré, coordinatrice di uno dei gruppi di lavoro, specifica che attualmente il consumo di sodio da parte degli adulti all’interno dell’UE è più elevato, pertanto “[…] i responsabili politici dell’UE potranno utilizzare il valore di cui sopra per fissare eventuali obiettivi di riduzione della sua assunzione da parte della popolazione”. L’agenzia indica anche i valori per l’infanzia, in base alla fascia d’età e con i dovuti aggiustamento per le differenze di fabbisogno energetico e per l’inclusione dei fattori di crescita: 1,1 g/die per bambini di età compresa tra 1 e 3 anni; 1,3 g/die per bambini di età compresa tra 4 e 6 anni; 1,7 g/die per bambini di età compresa tra 7 e 10 anni; 2,0 g/die per soggetti di età compresa tra 11 e 17 anni.
- Relativamente al cloruro, invece, è stabilito un valore soglia di 3,1 g/die, sempre riferito al consumo di un individuo adulto (comprese donne in gravidanza e allattamento). Tale soglia è fissata partendo dalla considerazione che la fonte alimentare principale del cloruro è il cloruro di sodio. Per quanto riguarda l’apporto di cloruro nei bambini, i valori indicati sono i seguenti: 1,7 g/die per bambini di età compresa tra 1 e 3 anni, 2,0 g/die per bambini di età compresa tra 4 e 6 anni, 2,6 g/die per bambini di età compresa tra 7 e 10 anni, 3,1 g/die per soggetti di età compresa tra 11 e 17 anni.
Come specifica la stessa agenzia, i LARN non costituiscono obiettivi nutrizionali né indicazioni rivolte ai singoli individui, piuttosto sono “valori nutrizionali di riferimento su base scientifica per popolazioni in buona salute” che variano in base all’età e al sesso. Gli utenti finali di tali dati sono nutrizionisti, produttori di alimenti, gestori del rischio e autorità politiche: queste ultime, ad esempio, possono raccogliere tali indicazioni per elaborare linee guida alimentari che aiutino i cittadini a scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata.
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