In Italia si stima che colpisca circa un milione di individui, di età pari o superiore a 65 anni, di cui 200.000-300.000 con forma avanzata, oltre 196 milioni nel mondo.
Sono i numeri, importanti, della degenerazione maculare legata all’età (AMD) secondo quanto riporta IAPB Onlus: una delle principali patologie causa della perdita della vista in occidente. Sensibile l’impatto sui costi assistenziali e sulla qualità della vita della persona che ne soffre.
La scienza e la ricerca si interrogano su come frenare la corsa di questa problematica, in funzione dell’assetto demografico, in costante invecchiamento, valutando anche possibile soluzioni complementari agli approcci terapeutici più tradizionali. Tra questi lo zafferano, la cui azione è oggi studiata nel lungo termine dopo i risultati, positivi, emersi da precedenti lavori nel contenere lo sviluppo di AMD nel breve periodo.
La ricerca condotta da un gruppo di studio australiano è stata pubblicata sul British Medical Journal Open Ophtamology.
Il background
Nel complesso il trattamento dell’AMD in forma avanzata è sensibilmente migliorato, mentre restano ancora critiche le fasi di approccio e gestione terapeutica iniziale e intermedia.
Una potenziale risposta, oggi all’indagine, potrebbe arrivare dall’impiego dello zafferano: ricerche precedenti, infatti avrebbero dimostrato l’efficacia, a breve termine, di una integrazione con zafferano orale, un antiossidante naturale, nel contribuire a proteggere i fotorecettori retinici e a preservare la funzione visiva nelle fasi iniziali della malattia.
Forti di questo risultato un gruppo di ricercatori australiani ha avviato uno studio di estensione in aperto su 93 adulti, di età >50 anni, con AMD lieve/moderata e visione >20/70 equivalente di Snellen in almeno 1 occhio. I partecipanti hanno pertanto ricevuto una integrazione orale di zafferano (20 mg/giorno) per 12 mesi e coloro che già consumavano integratori Age-Related Eye Diseases Study (AREDS) o equivalenti li hanno mantenuti.
Nel mentre, i partecipanti sono stati sottoposti anche ad una batteria di esami oculistici mensili, alla valutazione nel tempo dei cambiamenti nell’acuità visiva meglio corretta (BCVA), nella densità e nella latenza attraverso elettroretinogramma multifocale (mfERG): valutazioni rappresentative degli end-point primari dello studio.
Quelli secondari comprendevano, invece, sicurezza, cambiamenti in mfERG e BCVA tra i partecipanti che assumevano integratori AREDS e cambiamenti nella microperimetria. Ulteriore valore aggiunto, nel periodo di osservazione, lo zafferano non avrebbe indotto lo sviluppo di eventi avversi gravi.
I risultati
Sono da ritenersi positivi. Sebbene non sia emersa la capacità di questa spezia, come presumibile, di contrastare, fino a controvertire i danni esistenti di AMD, tuttavia farebbe osservare un potenziale nel preservare la perdita di densità dei fotorecettori della macula, associata a due proprietà tipiche dello zafferano: l’azione antiossidante e antiinfiammatoria.
L’integrazione dello zafferano, impiegato nel lungo termine, sembrerebbe inoltre correlare a un effetto più robusto sulla densità di risposta, cioè sulla sopravvivenza dei fotorecettori, piuttosto che sulla latenza, un indicatore dello stress di questi ultimi.
In termini clinici questo risultato potrebbe essere intrepretato come potenziale capacità dello zafferano di stabilizzare i fotorecettori a rischio nell’AMD, portando alla loro sopravvivenza per un periodo più lungo.
In conclusione
È doveroso usare il condizionale, innanzitutto per i numeri troppo esigui dello studio di estensione per trarre conclusioni definitive e per la mancanza di altri parametri di valutazione.
Fatta questa premessa, è possibile ipotizzare lo zafferano quale “strumento” di azione a supporto delle terapie disponibili nella gestione dell’AMD lieve/moderato.
Ulteriori ricerche saranno necessarie per comprendere appieno i meccanismi coinvolti e confermare l’efficacia nel trattamento di questa condizione oftalmica debilitante nel breve e lungo termine con questa particolare integrazione a supporto.
Fonte
Broadhead JK, Grigg J, McCluskey PJ et al. Saffron therapy for the ongoing treatment of age-related macular degeneration. British Medical Journal Open Ophtamology, 2024, Vol. 9, Issue 1. Link:https://bmjophth.bmj.com/content/9/1/e001399