Sovrappeso: un aiuto dall’omeopatia

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Nel trattamento del sovrappeso la terapia omeopatica può costituire un valido sostegno per il raggiungimento di un buon risultato finale: la prescrizione omeopatica, sempre individualizzata, sarà in grado infatti di riequilibrare il soggetto dal punto di vista neurovegetativo (>tono fisico e psichico) e di migliorare la fisiologia e la reattività individuale. Di seguito sono riportate le note essenziali di alcuni medicinali omeopatici utili nel trattamento del sovrappeso. Ovviamente un’anamnesi accurata e lo studio della Materia medica omeopatica potranno fornire lo spunto per altri medicinali omeopatici “di terreno” e/o sintomatici più adatti al paziente che dovremmo trattare.

– Antimonium crudum: è indicato nel forte mangiatore con attacchi bulimici. Gli eccessi alimentari sono quotidiani tanto che il soggetto lamenta frequenti disturbi digestivi: eruttazioni, nausea e vomito alimentare, crisi di diarrea con feci liquide. La lingua è ricoperta da una patina biancastra, spessa, ed è la classica lingua sporca degli stravizi alimentari. I cibi desiderati sono soprattutto cibi grassi, salati e dolci, bevande e cibi acidi. “Lo stomaco diventa il punto debole, l’organo bersaglio di Antimonium crudum: è uno stomaco-contenitore abusato dal cibo e dalla insoddisfazione introiettata e mai digerita …Il cibo è consumato con rabbia nella classica abbuffata e sembra placare le ansie e rassicurare anche se temporaneamente.” (Biondo S., 2005).

– Calcarea carbonica: è indicato nel soggetto in sovrappeso e astenico: ha poco energia da spendere e un grande bisogno di pause di ristoro, di tranquillità e di cibo. “Mangia troppo, consuma poco”: in queste due frasi il metabolismo di Calcarea Carbonica, che andrà corretto con un incremento dell’attività fisica da imporre fermamente al paziente. I desideri alimentari di Calcarea Carbonica, delle vere e proprie voglie, sono numerose e precise: le uova sono apprezzatissime e così tutti i carboidrati, i dolci e i gelati. E’ invece frequente l’avversione a latte e carne.

– Ignatia amara: è il medicinale omeopatico dell’instabilità emotiva, dell’ansia, dell’ ipersensibilità nei confronti di qualunque stimolo. Delusioni, dispiaceri, stress, ecc. sono le cause scatenanti la sintomatologia tipica (aerofagia, globo isterico, dispepsia, colite, tachicardia, ansia, ecc.) e anche il comportamento alimentare può risultarne modificato. Il dato più caratteristico è la reazione paradossale: il paziente riferisce di non digerire cibi semplici (pasta in bianco, verdure lesse, ecc.) mentre tollera perfettamente cibi saporiti, elaborati e solitamente indigesti. Non vi sono particolari desideri o avversioni alimentari ma può essere presente tendenza bulimica giustificata spesso da un senso di vuoto allo stomaco, talvolta accompagnato da rigurgiti che paradossalmente migliorano mangiando.

– Natrum sulfuricum: il paziente sensibile a questo medicinale presenta ritenzione idrica, particolarmente imponente, localizzata soprattutto agli arti inferiori che assumono il tipico aspetto “a colonna”. Il sovrappeso si localizza ai fianchi e alle cosce (“ a culotte de cheval”) e appare collegato, più che a un errato comportamento alimentare (non è un soggetto goloso), ad uno squilibrio tra introduzione calorica e dispendio energetico a causa della pigrizia e della lentezza del soggetto che ha costituzionalmente la tendenza a trattenere liquidi e ad accumulare adipe. Si può riscontrare tendenza alla diarrea, collegata in particolare al latte ma anche alla frutta, ai legumi, ai farinacei, ai dolci, ai gelati (intolleranza). Presenta inoltre una notevole sensibilità all’umidità ambientale che comporta un aggravamento della sintomatologia (ritenzione idrica, dolori articolari, disturbi gastrointestinali).

– Sulfur: è presente un “comportamento alimentare gioioso e disinvolto […] il soggetto Sulfur ama i carboidrati, i dolci, il latte, i latticini, i cibi grassi, i cibi salati, l’aceto, gli alcolici: spazia dall’antipasto al dessert senza trascurare niente e senza fare torto a nessun piatto…[…] Si alimenta in modo errato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo: il cosiddetto fast (junk) food è un piatto forte della sua dieta perché facilmente reperibile a qualunque ora.” Il soggetto può presentare una obesità androide che comporterà col tempo l’insorgenza delle patologie correlate in particolare di tipo cardiovascolare. Caratteristico l’aggravamento verso le 11 del mattino con senso di vuoto allo stomaco e di languore.

– Thuja occidentalis: Il soggetto sensibile a Thuja presenta soprattutto una obesità di tipo ginoide, con localizzazione più marcata ai glutei e alle cosce, ma può in misura minore rientrare anche nella tipologia della obesità androide. Il sovrappeso si può manifestare, oltre che per eccessi alimentari, per alcune particolari circostanze: ad esempio a seguito di assunzione di pillola estroprogestinica o di altre terapie ormonali (soprattutto cortisonici). Spesso si tratta inizialmente di ritenzione idrica che poi si accompagna ad un accumulo adiposo che si complica in cellulite, frequentemente dolorosa. Il forte desiderio di sale che avverte lo porta ad aggiungere il sale ai cibi e di conseguenza ad aggravare la ritenzione idrica e ad avvertire una sete intensa, anche di notte. Soggetto sensibile ed impressionabile, ha problemi di insonnia con risvegli precoci e talvolta difficoltà ad addormentarsi: in queste situazioni tende a cercare il cibo di notte per combattere la sua ansia.

Posologia dei medicinali omeopatici segnalati: prescrivere in alte o medie diluizioni, secondo la maggiore o minore similitudine: 30 CH, 15 CH, 9 CH, 5 granuli al dì

Enrica Campanini

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

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Campanini E., Biondo S., Terapie complementari in geriatria, Tecniche Nuove, Milano 2011

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Lathoud J.A., Etudes de matière médicale homéopathiques, Ed.Franche-Comte

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