Si parla tanto dell’importanza di una sana alimentazione come fattore preventivo nei confronti di sovrappeso, obesità, patologie metaboliche e non solo, ma bambini e ragazzi sono costantemente bombardati da messaggi che vanno in direzione opposta: le pubblicità che esaltano il consumo di merendine e junk food. In Europa sarebbe “quattro” la media degli spot che propongono cibi zuccherati, grassi e/o salati che ogni giorno i più giovani vedono e sentono. D’altronde, si sa, sono spesso i bambini a orientare le scelte di acquisto dei genitori, essendo portatori di richieste continue, insistenti e spesso vittoriose.

Grande la preoccupazione espressa da parecchie Società Scientifiche e Associazioni di famiglie e consumatori europee, convinte che questo genere di comunicazione non favorisca l’acquisizione di stili di vita sani e salutari. Da qui la decisione di rivolgere all’Unione Europea (UE) un appello a prendere provvedimenti, legiferando contro questi messaggi pubblicitari, ritenuti aggressivi, oltre che pericolosi.

Quali sono gli interventi suggeriti dal documento inviato? Prima di tutto, il divieto di far passare in televisione spot relativi a cibi “nutrizionalmente poveri” tra le 6 e le 23, così che non vengano visti dai più giovani. Agire sulla tv, però non basta. Ecco allora che si chiede il divieto di pubblicizzare questi prodotti anche su media digitali e sui social network e di utilizzarli come sponsor per eventi sportivi. Si chiede inoltre che di intervenire sul packaging che non deve essere troppo accattivante. Infine, si vorrebbe alzare a 18 anni l’uscita dall’età pediatrica.

Raymond Vanholder, in rappresentanza dell’European chronic disease alliance confederation (Ecda), ha sottolineato: «il marketing digitale, poi, è in grado di proporre messaggi sempre più personalizzati e persuasivi ed è totalmente incontrastato. Sappiamo come vi sia una forte correlazione tra incidenza infantile di sovrappeso o obesità e problemi di salute in età avanzata. I bambini vivono un’età cruciale dello sviluppo nella quale l’alimentazione svolge un ruolo chiave per il loro futuro. Dobbiamo proteggere le nostre generazioni più giovani dall’esposizione a messaggi che favoriscono il consumo di alimenti e bevande ad alto contenuto di grassi, sale o zucchero, in particolare online e sui social media».