Nel 2013 lo studio PROT-AGE, condotto dal Dipartimento di Medicina Geriatrica del Centro Geriatrico Oldenburg dell’omonima città tedesca (DOI: 10.1016/j.jamda.2013.05.021), evidenziò la necessità di aumentare l’intake giornaliero di proteine negli anziani fino almeno a un range compreso tra 1.0 e 1.2 g per kg di peso. In questo modo, spiegarono gli autori, sarebbe possibile favorire in questa popolazione non solo una buona salute, ma anche una migliore guarigione dalle malattie, il mantenimento della funzionalità corporea e un maggiore contrasto alle situazioni infiammatorie e croniche dell’organismo. Le proteine sono infatti i mattoni base del nostro corpo, e una loro carenza può impattare fortemente sul suo funzionamento.

Lo studio aveva in particolare evidenziato differenze nel metabolismo proteico degli anziani rispetto agli adulti “più giovani”. Nell’abstract si riferiscono nello specifico a una diminuzione delle risposte anaboliche del corpo alle proteine ingerite. Ora, sappiamo che l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) consiglia, nell’adulto, l’assunzione di 0.83 g/kg di peso di proteine, senza distinzioni per l’anziano: una quantità inferiore, quindi, a quella suggerita dal gruppo di PROT-AGE. Anche questi, tuttavia, sono dati del 2012, quindi abbastanza datati. Di fatto, non esiste un consenso generale rispetto alla quantità di proteine necessarie agli over 65 e la discussione è ancora aperta.

Di recente, un team olandese ha condotto una revisione sistematica degli studi randomizzati controllati presenti in letteratura con l’intento di individuare effetti collegati a un aumentato intake proteico, superiore a 0.80 g/kg di peso. Gli studi individuati, in tutto 18 per un totale di oltre 1300 partecipanti, non hanno permesso di evidenziare chiari effetti benefici sulla salute degli anziani, tranne che per la massa magra del corpo e la forza muscolare. D’altronde, che questi due aspetti siano strettamente correlati alle proteine assunte con la dieta è noto. Inoltre, neghi studi è sottolineato come tali benefici siano legati non solo alle proteine assunte, ma anche all’allenamento fisico svolto dai partecipanti. Invece, per quanto riguarda la salute delle ossa, la pressione sanguigna, i livelli di glucosio e lipidi nel sangue, i livelli di insulina, la funzione renale e la capacità cognitiva meno del 30% degli studi ha dato esiti significativi dal punto di vista statistico. Infine, secondo gli autori metà degli studi individuati sono a rischio di parzialità e comunque nessuno sembra essere completamente imparziale. Dalla letteratura, quindi, almeno per il momento, non arriva risposta al quesito su intake proteico negli over-65.

Fonte:

  • Hengeveld LM, de Goede J, Afman LA, Bakker SJL, Beulens JWJ, Blaak EE, Boersma E, Geleijnse JM, van Goudoever JHB, Hopman MTE, Iestra JA, Kremers SPJ, Mensink RP, de Roos NM, Stehouwer CDA, Verkaik-Kloosterman J, de Vet E, Visser M. “Health Effects of Increasing Protein Intake Above the Current Population Reference Intake in Older Adults: A Systematic Review of the Health Council of the Netherlands”. Adv Nutr. 2021 Nov 23:nmab140. doi: 10.1093/advances/nmab140. Epub ahead of print. PMID: 35016214.